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martedì 18 maggio 2021

Recupero dell'ex albergo Melghera - intervento di Giordano Marchetti

 Nel Consiglio Comunale del 17 maggio si è discusso del piano di recupero dell'ex Albergo Melghera, presentato dall'attuale proprietà rispettando il Piano di Governo del Territorio in vigore.

L'intervento del capogruppo di VIVERE Cernusco Giordano Marchetti:

VARIANTE PIANO SERVIZI EX ALBERGO MELGHERA

Stiamo parlando del cambio della destinazione urbanistica dell’area di circa 1300 mq sita in via Roggia Arzona prevista dal Piano dei Servizi del PGT a “Parcheggio pubblico” in “Viabilità Urbana” e “Percorso Ciclopedonale”.

La necessità di dover procedere ad attuare questa modifica di destinazione urbanistica deriva dalle risultanze delle linee guida redatte a seguito della presentazione da parte della nuova proprietà dell’ex albergo Melghera di un piano attuativo in conformità ai dettami del PGT.

Si tratta ovviamente a tutti gli effetti di una variante urbanistica non soggetta però alle procedure tipiche di una variante (adozione, osservazioni, approvazioni ecc) ma attuabile con una procedura rapida e snella attraverso una decisione assunta direttamente dal consiglio comunale.

E’ un’opportunità non da poco, almeno in termini temporali, che il PGT aveva previsto quando si tratta di dover realizzare attrezzature pubbliche diverse da quelle pianificate nel piano dei servizi ad una condizione: che le destinazioni urbanistiche finali appartengano alla medesima tipologia.

Nel ns. caso la tipologia fa riferimento alla famiglia di “Spazi ed attrezzature per la mobilità” all’interno della quale ricadono i parcheggi e le infrastrutture viarie.

Vivere Cernusco non appena aveva saputo della presentazione del progetto di riqualificazione dell’area Melghera, aveva detto che si trattava di UN’OPPORTUNITA' DA NON PERDERE e dunque tutto ciò che si muove in quella direzione non può che trovarci concordi.

La definizione delle linee guida, il parere favorevole della commissione per il Paesaggio, il passaggio di questa sera in consiglio comunale sono ovviamente solo i primi passi, fondamentali però, perché l'iter possa proseguire con la dovuta celerità nella definizione della proposta di attuazione del Piano; Piano, diciamocelo, che rappresenta una grande occasione di riqualificazione di un'area che da oltre 30 anni è deturpata da questa incompiuta colata di cemento.

E poi non nascondo in questo frangente, la soddisfazione nel vedere che quanto previsto nel Piano di Governo del Territorio 2010, in cui io e il mio gruppo abbiamo fortemente creduto, trovi compimento, attraverso la demolizione dell’attuale struttura, la ricostruzione per un terzo della volumetria esistente dandole una destinazione a residenza, per un altro terzo non vi sarà più alcuna edificazione ma una sua restituzione a verde e dell’ultimo terzo una la destinazione sarà a servizi sanitari e riabilitativi.

Diversi politici locali e non avevano infatti sostenuto che i paletti posti dal PGT fossero troppo rigidi, che non avremmo trovato operatori disposti a presentare progetti conformi e che quindi l'amministrazione doveva avere il coraggio di aprirsi a soluzioni diverse intendendo con tale definizione un aumento sic e simpliciter della volumetria destinata al residenziale.

Beh come si vede non è andata così e ne sono contento.

Vivere Cernusco ha sempre creduto che le scelte assunte con il PGT fossero sostenibili per un eventuale operatore, anche se volte a ridurre fortemente l'impatto edificatorio recuperando una consistente porzione di verde.

Il progetto presentato dimostra che avevamo ragione.

Adesso quello che chiedo all’Amministrazione è che l'iter possa proseguire celermente, così da permettere al quartiere e all'intera città di vedere finalmente risolto dopo anni il problema rappresentato da questa incompiuta e fuori contesto opera edilizia.

lunedì 17 maggio 2021

Mozione contro le discriminazioni omofobiche - Chiara Beniamino

Durante il Consiglio Comunale del 17 maggio a Cernusco sul Naviglio è stata discussa una mozione a favore dell'approvazione del DDL ZAN contro le discriminazioni omofobiche. Ecco l'intervento della consigliera di VIVERE Cernusco Chiara Beniamino:

Buona sera a tutte e a tutti,

La mozione presentata stasera nel nostro consiglio comunale vuole affermare la volontà che nessuno venga discriminato per il proprio orientamento sessuale, ma che tutti possano vivere in libertà e serenità. E’ quindi un atto di tutela piena ed effettiva di quelli che sono i diritti e le libertà fondamentali della persona, per cui non si può più aspettare.

Oggi essere omosessuale è ancora illegale in molti paesi del mondo, e ancora oggi, leggiamo e sentiamo notizie che riportano pestaggi e atroci atti di violenza contro uomini e donne e contro chi esprime liberamente il proprio orientamento sessuale.

Diventa quindi sempre più fondamentale che anche l’Italia abbia una legge contro i crimini d’odio: è disarmante constatare che il nostro paese abbia il bisogno di approvare una legge per fermare violenza e atti discriminatori collegati all’orientamento sessuale delle persone e alla così detta Diversità. L’approvazione di questa legge diventa quindi anche l’occasione per riaffermare la centralità del principio di uguaglianza sancito dalla nostra costituzione e dalla carta dei diritti fondamentali dell’unione europea.

La mozione di stasera vuole poi essere stimolo alla riflessione ma soprattutto all‘azione concreta.

Sostenere e attuare il Disegno di legge Zan è, e ci auguriamo che sarà, un traguardo storico per evitare che una parte della popolazione possa essere aggredita e discriminata, per tutelare veramente tutte le minoranze, qualunque esse siano, e per il raggiungimento di una società e di un paese realmente e totalmente libero.

Le istituzioni e la politica hanno quindi il compito molto importante di difendere la dignità e la libertà di tutte le persone. Tuttavia, d’accordo con la consigliera Zecchini, siamo consapevoli che non basterà la legge ad arginare odio, violenza e pregiudizi; serve prevenire le discriminazioni educando alle differenze e serve l’impegno di ognuno di noi perché soltanto un ampio e condiviso processo culturale ci permetterà di riconoscere pienamente e veramente l’Altro, chiunque esso sia e qualunque sia il suo orientamento sessuale.

Lo stage non è un lavoro - intervento di Debora Comito

 La consigliera di VIVERE Cernusco Debora Comito è intervenuta durante la discussione in Consiglio Comunale sull'approvazione della mozione "Lo stage non è un lavoro".

Buonasera a tutte e tutti

Ringrazio la consigliera Galimberti per avere portato in Consiglio questa mozione la quale Vivere Cernusco sostiene in modo favorevole.

In merito a ciò voglio sottolineare alcuni aspetti:

Negli ultimi anni il lavoro è stato fortemente caratterizzato da precarietà, discontinuità e incertezza, concetti che purtroppo vengono sottolineati e alimentati dall’attuale strumento dello stage e dell’apprendistato.
Lo stage non è un’occupazione lavorativa ma si tratta di un periodo di orientamento e di formazione che viene svolto in un contesto lavorativo e che ha l’obiettivo di inserire i giovani nel mondo del lavoro

Nonostante tali caratteristiche lo stage negli anni ha assunto elementi riconducibili ad una vera e propria occupazione lavorativa, questa deviazione ha generato quindi un’azione di sfruttamento nei riguardi di competenze e risorse.

Da una parte ci sono gli stage utili, fatti durante l'università o appena dopo la laurea, che sono un primo contatto per studenti e neolaureati con il mondo del lavoro, quindi parliamo di stage fisiologici quindi che hanno un senso. Dall'altra ci sono gli stage inutili, in cui le aziende prendono giovani uno dopo l'altro perchè hanno bisogno di manovalanza, per esempio per fare fotocopie o eseguire compiti semplici e ripetitivi, senza nessuna reale intenzione di formare né di assumere, in questo caso si parla di stage patologici.

Ne risulta quindi che lo stagista si trova a svolgere mansioni lavorative, coerenti o meno, senza tutela e compenso

Lo stage negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo importante senza portare alla realizzazione di traguardi in ambito di occupazione infatti al termine del percorso di stage, solo uno stagista su dieci)è assunto a tempo indeterminato)in quell’azienda, gli altri hanno dei contratti precari, altri iniziano nuovi stage e altri ancora purtroppo restano a casa.

Tale situazione preclude la possibilità di creare e progettare un futuro lavorativo demotivando non solo i giovani ma anche le loro famiglie

Inoltre lo stage ha limitato la diffusione di uno strumento lavorativo tutelato e con un compenso ma poco conosciuto che è l’apprendistato, uno strumento che va rafforzato e potenziato soprattutto in termini di burocrazia e formazione come la proposta sottolinea.

Concludo sottolineando come sia importante riflettere e sostenere l’entrata nel mondo del lavoro di ciascuna persona in particolare dei giovani, i quali affacciandosi in questo nuovo mondo che sappiamo essere complesso e difficile devono avere maggiori certezze nella costruzione del loro futuro, grazie ad azioni concrete e condivise.

Grazie