Il 25 luglio scorso, in un incontro del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci dell’ASL Milano 2, è stato affrontato il tema della riorganizzazione dei punti nascita.
Nel corso di questa riunione il Direttore Sanitario dell’ASL, dott. Aldo Bellini, ha comunicato che nell’ambito del riordino dei punti nascita la Regione Lombardia “ha previsto la chiusura di quelli che non raggiungono almeno 500 parti l’anno”.
La riunione si chiude con la decisione di dare mandato all’ASL di chiedere alla Regione una proroga del termine di presentazione del progetto. “Tutti i partecipanti sono concordi in tal senso e l’ASL si fa carico di chiedere in Regione una proroga”.Per discutere della vicenda e dell'intera questione che rigurada i presidi ospedalieri della Martesana, VIVERE Cernusco, Partito Democratico, Sinistra per Cernusco e SEL hanno organizzato un evento pubblico per mercoledì 22 ottobre-
Il 31 luglio l’ASL Milano 2, con nota del Direttore Generale Antonio Mobilia, scrive alla Regione, ma anziché chiedere una proroga alla Regione come unanimemente concordato, invia la propria Relazione tecnica in materia di riordino dei punti nascita ospedalieri.
Da questa relazione emerge che:Da tutto quanto sopra evidenziato, se ne dovrebbe evincere che, a parità di qualità servizio offerto, ciò che dovrebbe fare la differenza sono i numeri dei parti eseguiti; e che comunque si sarebbe dovuto chiedere una proroga della decisione, così come unanimemente deciso da partecipanti alla riunione del 25 luglio.
- all’Ospedale di Melzo vengono effettuati meno parti di quanto accada all’Ospedale di Cernusco: il valore medio nel triennio 2011-2013 è di 457 nascite annue a Melzo e di 605 a Cernusco;
- il punto nascite di Melzo non raggiunge i 500 parti l’anno in nessuno dei 3 anni considerati, mentre Cernusco è sempre sopra la soglia definita come limite;
- la proporzione di parti con taglio cesareo (le linee di indirizzo della Conferenza Unificata del 2010, sopra citate, hanno come obiettivo anche la riduzione del numero dei parti cesarei) raggiunge a Melzo, nel triennio considerato, valori sensibilmente superiori alla media, con un valore del 36,7% sul totale dei parti a Melzo e del 26,9% a Cernusco.