Ieri, 15 gennaio 2011, in occasione dello sciopero dei sindaci indetto da ANCI si è tenuto anche a Cernusco un Consoglio Comunale aperto sul tema dei tagli agli enti locali.
Ecco l'intervento del capogruppo di VIVERE Cernusco, Fabio Colombo:
Doverosa premessa: siamo in un momento molto difficile per l’economia e la finanza mondiale.
Quando questa estate abbiamo tutti letto, sulla stampa, l’elenco degli interventi che il governo si apprestava ad adottare all’interno della manovra, c’era da stropicciarsi gli occhi e chiedersi se fosse tutto vero, sembrava di essere su scherzi a parte... Ne abbiamo sentite di tutti i colori (spaziando dal tema della pensione di reversibilità al tema riscatto della laurea e dell’anno di militare a fini pensionistici) con la chiara evidenza che chi ci governa era intento a brancolare nel buio, a voler tassare e bastonare i soliti ‘fessi’ (generalmente i lavoratori dipendenti) e a non voler toccare seriamente il tema dell’evasione fiscale.
Peccato che ogni ‘sparata’ aveva un riflesso sui nostri soldi direttamente, come cittadini dello stato costretti a pagare di piu’, e indirettamente, tagliando ulteriormente i trasferimenti a comuni, regioni, etc. attuando il contrario del tanto propagandato federalismo.
Lungi dalle brillanti menti pensanti sedute a Roma il toccare i privilegi della casta o di chi non paga le tasse.
Avremmo auspicato piu’ decisione, nel governo, nell’affrontare il tema dell’evasione; ormai è tutto tracciato informaticamente e, sia per quanto riguarda i conti in banca, sia per qualsiasi transazione di acquisto, è possibile risalire all’acquirente e quindi arrivare alla radice del problema evasione.
Non è socialmente accettabile avere cittadini che pagano dal 30 al 50% dei propri redditi da lavoro in tasse ed altri che si possono permettere beni di lusso perche’ evadono.
Non perseguire questa linea è una chiara volontà visto che non è piu’ possibile trincerarsi dietro l’alibi che non ci sono mezzi per incastrare i furbi che evadono.
Venendo ai riflessi sui comuni e, specificatamente sul nostro, questi sono già stati ben evidenziati dal sindaco. E’ vieppiu’ difficile, per i comuni, quadrare i bilanci senza mettere a repentaglio la qualità dei servizi o, addirittura, alcuni dei servizi erogati ai cittadini. Siamo al terzo anno di deciso taglio ai trasferimenti, come diceva il sindaco prima; circa 2 milioni di euro in un biennio.
I comuni si trovano a fare i conti con uno scenario economico profondamente cambiato, dove alcune scelte politiche sul bilancio fatte in passato, vanno quotidianamente riverificate alla luce dei tagli e della necessità di garantire i servizi; dove le interazioni con il ministero per garantire alcuni servizi fondamentali non sempre hanno successo.
Prendiamo un caso recente accaduto a Cernusco: a seguito degli investimenti del comune per consentire l’apertura di una nuova sezione di materna, il ministero non ha autorizzato l’assegnazione degli insegnanti necessari a garantire la classe e, per questo motivo, è saltato tutto. Ora noi ed i nostri concittadini, non certo il ministero, hanno un problema in piu’ da risolvere. E’ proprio vero che altrove si prendono le decisioni e poi, la faccia, se la giocano i sindaci e gli amministratori; come si dice? Lontano dagli occhi, lontano dal cuore: potrebbe essere questo il leit motiv di tutta la manovra finanziaria che ha spostato verso il basso, sugli enti locali, le scelte piu’ impopolari.
Prendo a prestito le parole del sindaco Fontana che ha dichiarato: “La doverosa risposta alla crisi economica e finanziaria del nostro paese è stata fatta pesare in misura eccessiva sulle autonomie locali, e sui Comuni in particolare: nonostante il nostro comparto sia l’unico ad avere presentato i saldi in attivo, i Comuni sono fatti oggetto di tagli che mettono in discussione gli stessi servizi e di tetti di spesa che bloccano i nostri investimenti.”
Succederà, e cio’, tuttavia, non deve costituire un alibi per i sindaci piu’ scaltri o furbetti, che un sindaco debba anche cambiare rotta su alcune scelte di bilancio, per poter garantire gli introiti per assicurare i servizi alla città alla luce dei pesanti tagli operati da Roma.
Roma e le sue logiche di casta hanno conquistato Bossi &co tanto da far fare marcia indietro a due degli esponenti leghisti piu’ apprezzati, Fontana e Tosi, i sindaci rispettivamente di Varese e Verona.
La Lega seduta a Roma è esattamente uguale agli altri partiti romani ed è sempre piu’ lontana dai problemi della gente; appare come evidente lo scollamento con chi, i sindaci, è piu’ vicino alla gente.
I cadreghini romani dei vari ministri, valgono di piu’ degli interessi della gente, della ‘nostra gente’ come dicono loro. Nelle varie ‘pieghe’ della manovra, la Lega ed il PdL hanno votato contro gli emendamenti che tagliavano parte dei benefici alla casta, a dimostrazione che anche Bossi & co sono molto sensibili ai propri privilegi, esattamente come qualsiasi altro parlamentare.
Vedere Fontana e Tosi, due validi sindaci, dover fare marcia indietro per un ordine venuto da Roma, è lo specchio di questo ormai insostenibile e palese bluff leghista.
Perche’ ce l’abbiamo soprattutto con la Lega? Perchè il PDL già lo si conosceva, un partito-azienda retto da un leader carismatico cui è permesso e concesso tutto ed il contrario di tutto, anche cio’ che è in contrasto con la legge, con la morale o con i valori che lui stesso propaganda. Per renderlo libero di fare cio’ che vuole i suoi sostenitori considerano accettabile cambiare leggi o crearne ad personam o ridiscutere la morale o i valori.
Di contro la Lega si è sempre dichiarata attenta e propositrice del federalismo fiscale e di politiche di finanza locale attente a comuni e regioni; ora, a sua volta, si è prostrata ai voleri di un sempre piu’ impresentabile primo ministro, arrivando ad ingoiare, o far ingoiare alla propria base, indigeribili rospi, contrari a quanto propagandato fino a un minuto prima, alla faccia di un federalismo sempre piu’ inesistente.
E’ amaro osservare, inoltre, il comportamento dei colleghi consiglieri di opposizione che hanno abbandonato l’aula e non hanno partecipato a questo interessante seduta; allineati con i propri vertici, dimostrano di essere piu’ vicini a chi ci sta tartassando con scelte, spesso, inique, rispetto alla città e ai cittadini in cui vivono, non aderendo a questa serata che deve avere come unico scopo dimostrare l’avere a cuore il bene dei comuni, che significa voler avere a cuore i cittadini, e chiedere alle forze di governo, di ravvedersi.
Detto questo, e in conclusione, Vivere Cernusco desidera fare un attestato di stima a tutti i sindaci che stanno coraggiosamente e pubblicamente, da ormai tante settimane, effettuando proposte al governo e attuando metodi di protesta per chiedere ravvedimenti sulla manovra.
Vivere Cernusco non si sottrarrà al difficile compito di governare la città in questa situazione economica sempre piu’ difficile, collaborando responsabilmente con il sindaco e gli assessori nella quadratura del bilancio e nell’assicurare alla città la miglior qualità della vita, pur in un contesto di incertezza economica.
Fabio Colombo
Capogruppo di Vivere Cernusco