Villa Greppi ha vinto un bando di Fondazione Cariplo che mette a disposizione del Comune 110.000 euro per riportare a nuove vita il Bosco del Fontanile Lodi (meglio noto come “bosco del legionario”), situato a nord-ovest della città tra Cernusco e Brugherio, che oggi si trova in uno stato non soddisfacente. Attraverso l’intervento, il cui costo complessivo è di circa 160.000 euro (i restanti 50.000 euro li metterà il Comune), si punta ad incrementare il numero delle specie autoctone e di ridurre quelle esotiche, creare le condizione affinché ci sia un aumento di animali (insetti, uccelli e piccoli mammiferi), di cibo a loro disposizione e a rendere il bosco maggiormente fruibile da parte dei cittadini.
L’area boschiva esistente, che fa parte del Parco Est delle Cave e che si estende per 101.000 metri quadrati, è oggi il risultato di alcuni interventi aggiuntivi effettuati dagli anni ’80 e 90’ quando sono state piantumati degli alberi non idonei all’ambiente naturale circostante (come il castagno, per esempio) ed in numero molto maggiore rispetto alla superficie complessiva disponibile determinando così uno cattivo sviluppo del bosco. Ecco perché tra gli interventi previsti ci sarà anche il taglio selettivo delle specie non compatibili e la piantumazioni di sole specie autoctone certificate.
Si interverrà anche nel sottobosco con sfalci, decespugliamenti ed eliminazione delle rampicanti per permettere alle giovani piantine di crescere facilmente. Sono previsti anche azioni in favore della fauna con la ricostituzione di ambienti idonei per trovare cibo, per nidificare ed in cui rifugiarsi.
I visitatori, inoltre, potranno contare su 1.000 metri di percorsi che saranno ripristinati e dotati di pannelli illustrativi con le caratteristiche della flora e della fauna. Tutto l’opera di riqualificazione vedrà il coinvolgimento degli agricoltori locali, delle associazione e dei cittadini.
“Sono ovviamente molto soddisfatto del risultato raggiunto – ha affermato il Vicesindaco e Assessore al Territorio Giordano Marchetti – perché ci permetterà di riqualificare una delle aree naturali della nostra città più cara ai cernuschesi. Il consistente finanziamento da parte della Fondazione Cariplo è sicuramente frutto del buon lavoro fatto nel predisporre il progetto e di questo devo ringraziare tutti i tecnici che hanno contribuito alla sua elaborazione. Nel mio ruolo di Assessore alla Gestione del Territorio – ha proseguito – mi sono personalmente speso, anche incontrando i rappresentanti di Fondazione Cariplo, affinché questo progetto avesse le risorse per essere realizzato. Si tratta – ha concluso Marchetti – di un ulteriore passo verso la riqualificazione di quella grande area verde ad ovest della città che fa parte del Parco delle Cave”.
L’inizio dell’intervento, che durerà tre anni, è in programma per la prossima primavera e sarà possibile seguire on line lo stato di avanzamento dei lavori.
giovedì 31 ottobre 2013
mercoledì 30 ottobre 2013
Padre Giuliani, un cappellano in camicia nera. Cambiamo il nome della piazza
Lo scorso mese di settembre abbiamo ricevuto una e-mail
che ha costituito lo spunto per una scoperta a dir poco
sconcertante. Nella centrale Piazza Padre Giuliani, come ci
è stato ricordato nella lettera, è stata di recente posta una
targa in ferro con la denominazione della stessa in cui, sotto
Padre Giuliani, viene specificato “Cappellano Militare – Medaglia
d’Oro al valor militare”. Un nostro amico, notandola,
ha allora pensato: vuoi vedere che si tratta proprio di quel
Reginaldo Giuliani, Domenicano torinese, ma anche fascista
della prima ora, morto durante la guerra d’Etiopia? Se è così,
proprio non si capisce come la revisione toponomastica avvenuta
dopo la fine del fascismo abbia lasciata intatta questa
denominazione. Forse nella Cernusco dell’epoca nessuno
ha avuto il coraggio di farlo perché si
trattava di un sacerdote? La lettera si
chiudeva con la richiesta di verificare
che si trattasse davvero di quel Padre
Giuliani e, nel caso, di riparare, anche se
tardivamente, alla cosa, dedicando la piazza a qualcuno che
si fosse distinto nel promuovere i valori della pace e della
tolleranza.
Come richiesto, abbiamo verificato, fatto le ricerche necessarie e abbiamo scoperto che non si tratta di un caso di omonimia: la piazza adiacente a quella intitolata a una vittima del fascismo (Matteotti) è proprio dedicata a questo sacerdote, che voleva evengelizzare gli infedeli abissini a colpi di moschetto.
Dai testi che riportano la vita di Padre Reginaldo Giuliani si scopre che, nel corso della Prima Guerra Mondiale si distinse come Ardito e venne decorato. Prese gli ordini come Domenicano ma questo non gli impedì di essere anche un fervente fascista; partecipò con D’Annunzio alla presa di Fiume e poi alla marcia su Roma. Nel 1935 partì volontario come cappellano delle Camicie Nere nella guerra contro l’Etiopia. Qui spesso combattè in prima linea e morì durante la battaglia di Passo Uarieu, colpito mentre soccorreva un compagno ferito; per questo venne insignito dal Duce di Medaglia d’Oro al valor militare. Nel libro di Angelo Del Boca “Gli italiani in Africa Orientale” si trovano riportati alcuni suoi scritti, intrisi di fascismo e razzismo nei confronti degli abissini. Noi che, come molti altri, pensavamo ingenuamente che piazza Padre Giuliani fosse dedicata a uno dei tanti missionari cernuschesi, vorremmo a questo punto riparare al fatto che questo luogo centrale della nostra città sia intitolato a un sostenitore del fascismo.
Proponiamo quindi all’Amministrazione comunale di dedicare l’attuale Piazza Padre Giuliani a un religioso che nella Chiesa si è distinto come uomo della pace e del dialogo: il cardinale Carlo Maria Martini, del quale è appena ricorso il primo anniversario dalla morte. A lui, “cardinale del dialogo”, aperto al confronto con altre religioni, dall’Islam all’Ebraismo, a lui che istituì la “cattedra dei non credenti” e che, nella Milano di cui fu a lungo arcivescovo, rappresentò un faro non solo religioso ma civile, vorremmo fosse dedicata la piazza. Una piazza che così, anche idealmente, collegherebbe quella del Municipio a quella della Chiesa Prepositurale, i due maggiori riferimenti civili e religiosi per la comunità di Cernusco, a simboleggiare, nel nome di Martini, un percorso che parla di dialogo e rispetto, pur nella distinzione dei ruoli. Ci piacerebbe che questa nostra proposta fosse sostenuta da tutte le forze politiche, ma anche dalle realtà ecclesiali e da tutte le associazioni (ANPI, ACLI, e non solo) che da sempre si spendono per una cultura di pace e per tenere viva la memoria.
Come richiesto, abbiamo verificato, fatto le ricerche necessarie e abbiamo scoperto che non si tratta di un caso di omonimia: la piazza adiacente a quella intitolata a una vittima del fascismo (Matteotti) è proprio dedicata a questo sacerdote, che voleva evengelizzare gli infedeli abissini a colpi di moschetto.
Dai testi che riportano la vita di Padre Reginaldo Giuliani si scopre che, nel corso della Prima Guerra Mondiale si distinse come Ardito e venne decorato. Prese gli ordini come Domenicano ma questo non gli impedì di essere anche un fervente fascista; partecipò con D’Annunzio alla presa di Fiume e poi alla marcia su Roma. Nel 1935 partì volontario come cappellano delle Camicie Nere nella guerra contro l’Etiopia. Qui spesso combattè in prima linea e morì durante la battaglia di Passo Uarieu, colpito mentre soccorreva un compagno ferito; per questo venne insignito dal Duce di Medaglia d’Oro al valor militare. Nel libro di Angelo Del Boca “Gli italiani in Africa Orientale” si trovano riportati alcuni suoi scritti, intrisi di fascismo e razzismo nei confronti degli abissini. Noi che, come molti altri, pensavamo ingenuamente che piazza Padre Giuliani fosse dedicata a uno dei tanti missionari cernuschesi, vorremmo a questo punto riparare al fatto che questo luogo centrale della nostra città sia intitolato a un sostenitore del fascismo.
Proponiamo quindi all’Amministrazione comunale di dedicare l’attuale Piazza Padre Giuliani a un religioso che nella Chiesa si è distinto come uomo della pace e del dialogo: il cardinale Carlo Maria Martini, del quale è appena ricorso il primo anniversario dalla morte. A lui, “cardinale del dialogo”, aperto al confronto con altre religioni, dall’Islam all’Ebraismo, a lui che istituì la “cattedra dei non credenti” e che, nella Milano di cui fu a lungo arcivescovo, rappresentò un faro non solo religioso ma civile, vorremmo fosse dedicata la piazza. Una piazza che così, anche idealmente, collegherebbe quella del Municipio a quella della Chiesa Prepositurale, i due maggiori riferimenti civili e religiosi per la comunità di Cernusco, a simboleggiare, nel nome di Martini, un percorso che parla di dialogo e rispetto, pur nella distinzione dei ruoli. Ci piacerebbe che questa nostra proposta fosse sostenuta da tutte le forze politiche, ma anche dalle realtà ecclesiali e da tutte le associazioni (ANPI, ACLI, e non solo) che da sempre si spendono per una cultura di pace e per tenere viva la memoria.
lunedì 28 ottobre 2013
Campagna in città: nuove aree comunali agli agricoltori
Come ha ricordato in tante occasioni il nostro Giordano Marchetti,
illustrando le scelte del Piano di Governo del Territorio,
l’agricoltura urbana di Cernusco rappresenta
una positiva eccezione nello scenario
agricolo del Milanese e questa positività
va salvaguardata e incentivata: nella nostra
città troviamo molte realtà, attive principalmente
nel settore dell’orticoltura, con punte di eccellenza
legate alla qualità del prodotto, alla capacità di mantenere una
produzione diversificata, a consolidate esperienze di coltivazione
biologica.
Nel Piano di Governo del Territorio sono previste azioni a sostegno
di queste attività perché viene ad esse riconosciuto un
ruolo di interesse generale: la salvaguardia e la cura del territorio.
Una delle azioni previste dal PGT a questo scopo è quella di mettere a disposizione degli agricoltori una serie di aree verdi di proprietà comunale. Il Comune dispone infatti di diverse aree di suolo libero, acquisite nel corso degli anni, che possono essere mantenute verdi e curate, anche se non necessariamente nella forma di parco. È di questi giorni la delibera di giunta che assegna, attraverso una nuova convenzione, oltre 400.000 mq di queste aree comunali agli agricoltori locali che già avevano in essere patti agrari con il Comune. Nel mese di Novembre verrà invece pubblicato un bando per l’assegnazione di ulteriori 170.000 mq di aree comunali agli agricoltori che ne faranno richiesta.
A fronte di un canone d’affitto, questi terreni potranno essere coltivati dagli assegnatari privilegiando, nella loro attività, le colture biologiche o, in ogni caso, limitando fortemente l’uso di sostanze potenzialmente dannose per l’ambiente. Inoltre attività come la cura dei prati con i relativi tagli dell’erba, progetti didattici in raccordo con le scuole, interventi contro la proliferazione delle zanzare e dell’ambrosia, la manutenzione dei percorsi pedonali limitrofi ai terreni, saranno tra i servizi resi dagli agricoltori alla città in cambio della messa a disposizione di queste aree pubbliche. Le convenzioni avranno la durata di 5 annate agrarie (che iniziano tradizionalmente l’11 novembre, S.Martino), rinnovabili per altre 5 nel caso la gestione abbia avuto una valutazione positiva da parte del Comune. Per merito di una delle scelte innovative contenute nel nostro PGT, a Cernusco l’agricoltura urbana continuerà a mantenere il suo ruolo fondamentale nella tutela del territorio.
Una delle azioni previste dal PGT a questo scopo è quella di mettere a disposizione degli agricoltori una serie di aree verdi di proprietà comunale. Il Comune dispone infatti di diverse aree di suolo libero, acquisite nel corso degli anni, che possono essere mantenute verdi e curate, anche se non necessariamente nella forma di parco. È di questi giorni la delibera di giunta che assegna, attraverso una nuova convenzione, oltre 400.000 mq di queste aree comunali agli agricoltori locali che già avevano in essere patti agrari con il Comune. Nel mese di Novembre verrà invece pubblicato un bando per l’assegnazione di ulteriori 170.000 mq di aree comunali agli agricoltori che ne faranno richiesta.
A fronte di un canone d’affitto, questi terreni potranno essere coltivati dagli assegnatari privilegiando, nella loro attività, le colture biologiche o, in ogni caso, limitando fortemente l’uso di sostanze potenzialmente dannose per l’ambiente. Inoltre attività come la cura dei prati con i relativi tagli dell’erba, progetti didattici in raccordo con le scuole, interventi contro la proliferazione delle zanzare e dell’ambrosia, la manutenzione dei percorsi pedonali limitrofi ai terreni, saranno tra i servizi resi dagli agricoltori alla città in cambio della messa a disposizione di queste aree pubbliche. Le convenzioni avranno la durata di 5 annate agrarie (che iniziano tradizionalmente l’11 novembre, S.Martino), rinnovabili per altre 5 nel caso la gestione abbia avuto una valutazione positiva da parte del Comune. Per merito di una delle scelte innovative contenute nel nostro PGT, a Cernusco l’agricoltura urbana continuerà a mantenere il suo ruolo fondamentale nella tutela del territorio.
venerdì 25 ottobre 2013
Futura di Novembre 2013
E' in distribuzione il numero di Futura di Novembre 2013. Futura è il giornale che VIVERE Cernusco distribuisce gratuitamente in tutte le case per informare delle proposte e delle attività della lista civica al governo di Cernusco.
Nel numero di Novembre si parla di:
- La nascita della Rete del Civismo Lombardo.
- Nuove aree comunali concesse agli agricoltori
- Cosa possono fare i comuni in tema di contrasto alla crisi e alla perdita di posti di lavoro.
- L'avvio del Centro Diurno Integrato per gli anziani.
- Lo sviluppo dell'ospedale Uboldo di Cernusco.
- Reddito di Promozione Sociale, un progetto che compie nove anni.
- Elezione di Roberto Codazzi alla Presidenza della Consulta delle associazioni culturali.
- Legalità e responsabilità, a cura del Presidente del Consiglio Comunale Fabio Colombo.
- Il rientro in Italia dei "boliviani" Daniele Restelli ed Elisa Cappellini e il loro impegno sociale.
- L'"eredità" dell'agricoltore Antonio Corbari raccolta da tre giovani imprenditori.
- Una scoperta sulla persona di Padre Giuliani e la richiesta di cambio di intitolazione della piazza.
- Le attività dell'associazione Futura.
Qui si può scaricare il pdf del numero.
Nel numero di Novembre si parla di:
- La nascita della Rete del Civismo Lombardo.
- Nuove aree comunali concesse agli agricoltori
- Cosa possono fare i comuni in tema di contrasto alla crisi e alla perdita di posti di lavoro.
- L'avvio del Centro Diurno Integrato per gli anziani.
- Lo sviluppo dell'ospedale Uboldo di Cernusco.
- Reddito di Promozione Sociale, un progetto che compie nove anni.
- Elezione di Roberto Codazzi alla Presidenza della Consulta delle associazioni culturali.
- Legalità e responsabilità, a cura del Presidente del Consiglio Comunale Fabio Colombo.
- Il rientro in Italia dei "boliviani" Daniele Restelli ed Elisa Cappellini e il loro impegno sociale.
- L'"eredità" dell'agricoltore Antonio Corbari raccolta da tre giovani imprenditori.
- Una scoperta sulla persona di Padre Giuliani e la richiesta di cambio di intitolazione della piazza.
- Le attività dell'associazione Futura.
Qui si può scaricare il pdf del numero.
venerdì 18 ottobre 2013
Nasce la Rete del Civismo Lombardo. Noi ci siamo!
Sabato 5 ottobre, a Lecco, si è costituita ufficialmente, con atto notarile, l’Associazione della Rete del Civismo Lombardo. L’atto costitutivo rappresenta il punto d’arrivo di un percorso nato con la candidatura di Ambrosoli alle Regionali dello scorso anno, percorso che ha unito nel sostegno a questa candidatura le tante realtà civiche della nostra Regione, Liste civiche ma anche associazioni e singoli esponenti della società civile. Come ha ricordato spesso Ambrosoli, questo patrimonio di idee, impegno e rinnovamento nell’agire politico non doveva essere disperso dopo la sconfitta, seppur onorevole, alle elezioni regionali.
Ambrosoli ha avuto il grande merito di non fare come tanti esponenti della società civile prestati alla politica, che se ne sono andati dopo aver perso le elezioni; Ambrosoli continua a lavorare dai banchi dell’opposizione in consiglio regionale, restando il riferimento centrale per l’intero schieramento di centrosinistra, con la volontà di portare avanti un progetto di rigenerazione politica che nasce proprio dallo stretto contatto col territorio. un percorso politico che ha l’obiettivo di favorire il coordinamento dell’azione sociale e partecipativa delle tantissime realtà civiche, si tratti di liste oppure di associazioni, attive su tutto il territorio lombardo.
La Rete del Civismo Lombardo si propone come un luogo di cultura civica e politica e opererà in stretto raccordo con il Gruppo consiliare regionale del “Patto Civico - con Ambrosoli Presidente".
Nel Comitato promotore della Rete sono rappresentate Liste, Associazioni e Movimenti civici di tutte le province della Lombardia. Anche Vivere Cernusco ha partecipato alla nascita di questa importante realtà.
Nei suoi quasi 30 anni di vita la nostra Lista ha visto finire la Prima e la Seconda Repubblica, ha visto nuovi partiti nascere, altri mutare o finire. Vivere Cernusco è rimasto fedele ai propri valori di riferimento e, soprattutto, non ha mai dimenticato che la sua forza non è legata a un simbolo di partito, ma al suo radicamento sul territorio, dal suo essere formata da uomini e donne che conoscono bene la loro città, che nella magior parte dei casi sono giunti alla politica come naturale approdo di un impegno speso in altri ambiti (sociale, culturale, sindacale, ambientalista).
Abbiamo salutato quindi con grande gioia la nascita di questa Rete, perché permetterà a tante realtà già attive - e ad altre che potranno formarsi - di lavorare insieme per una politica nuova, distinti anche se non distanti dai partiti, coi quali è necessario trovare percorsi condivisi, in un’ottica però di reale rinnovamento del fare politica. E quello che, nel nostro piccolo, abbiamo sempre cercato di fare in questi 30 anni, che Vivere compirà nel 2014. Citando Jannacci, 30 anni …senza andare fuori tempo!
Ambrosoli ha avuto il grande merito di non fare come tanti esponenti della società civile prestati alla politica, che se ne sono andati dopo aver perso le elezioni; Ambrosoli continua a lavorare dai banchi dell’opposizione in consiglio regionale, restando il riferimento centrale per l’intero schieramento di centrosinistra, con la volontà di portare avanti un progetto di rigenerazione politica che nasce proprio dallo stretto contatto col territorio. un percorso politico che ha l’obiettivo di favorire il coordinamento dell’azione sociale e partecipativa delle tantissime realtà civiche, si tratti di liste oppure di associazioni, attive su tutto il territorio lombardo.
La Rete del Civismo Lombardo si propone come un luogo di cultura civica e politica e opererà in stretto raccordo con il Gruppo consiliare regionale del “Patto Civico - con Ambrosoli Presidente".
Nel Comitato promotore della Rete sono rappresentate Liste, Associazioni e Movimenti civici di tutte le province della Lombardia. Anche Vivere Cernusco ha partecipato alla nascita di questa importante realtà.
Nei suoi quasi 30 anni di vita la nostra Lista ha visto finire la Prima e la Seconda Repubblica, ha visto nuovi partiti nascere, altri mutare o finire. Vivere Cernusco è rimasto fedele ai propri valori di riferimento e, soprattutto, non ha mai dimenticato che la sua forza non è legata a un simbolo di partito, ma al suo radicamento sul territorio, dal suo essere formata da uomini e donne che conoscono bene la loro città, che nella magior parte dei casi sono giunti alla politica come naturale approdo di un impegno speso in altri ambiti (sociale, culturale, sindacale, ambientalista).
Abbiamo salutato quindi con grande gioia la nascita di questa Rete, perché permetterà a tante realtà già attive - e ad altre che potranno formarsi - di lavorare insieme per una politica nuova, distinti anche se non distanti dai partiti, coi quali è necessario trovare percorsi condivisi, in un’ottica però di reale rinnovamento del fare politica. E quello che, nel nostro piccolo, abbiamo sempre cercato di fare in questi 30 anni, che Vivere compirà nel 2014. Citando Jannacci, 30 anni …senza andare fuori tempo!
M.Angela Mariani, Capogruppo di Vivere Cernusco - Donato Scotti, Presidente di Vivere Cernusco
giovedì 17 ottobre 2013
Non ci saranno trivelle, per il momento, in Martesana
Paolo Micheli, consigliere regionale de Patto Civico e membro, con Segrate Nostra, della rete CIVES delle liste civiche della Martesana che comprende anche VIVERE Cernusco, aveva interrogato la Regione rispetto le notizie di prossime trivellazioni previste nel piano "Melzo". Ecco la risposta:
«Il programma dei lavori di ricerca “Melzo” è suddiviso in due fasi delle quali la prima è finalizzata a studi indagini e valutazioni compresi l’acquisizione e l’interpretazione di dati sismici per una lunghezza di 15 chilometri - si legge nel documento -, mentre la seconda risulta subordinata alla conferma, da parte degli esiti della prima fase, della presenza di situazioni geominerarie meritevoli di approfondimento con la previsione eventuale della perforazione di uno o due pozzi esplorativi».
Dalla Regione anche delucidazioni sulla procedura della Valutazione di impatto ambientale:
«La prima fase del programma di lavori è esclusa da Via, in quanto non prevede impatti significativi sul territorio come da decreto regionale 1256 del 2012. Infatti gli studi e le valutazioni necessarie saranno condotte mediante l’elaborazione delle informazioni oggi reperibili anche presso precedenti operatori minerari, mentre l’indagine geofisica, qualora si rendesse necessaria, sarà effettuata con il metodo “vibroseis” senza movimenti di terra e senza l’utilizzo di esplosivi per energizzare il terreno». Lo stesso decreto regionale esclude da ogni attività d’indagine le aree dei parchi regionali e dei siti di interesse comunitario presenti all’interno del perimetro del permesso di ricerca.Neanche a dirlo, VIVERE Cernusco è contrario a ogni possibile sfruttamento estrattivo che possa situarsi sul nostro comune o quelli limitrofi. La Martesana è un luogo a vocazione residenziale e lavorativa che nel corso dei secoli ha saputo strutturarsi con aree di tutela del verde e spazi per la vita. Attività di tipo estrattivo comporterebbero uno stravolgimento innaturale per l'intero ecosistema.
sabato 5 ottobre 2013
Colombo e Zecchini intervistano gli autori del libro "La democrazia dei corrotti"
Venerdì 11 settembre alle ore 18.00 presso la sala consiliare di Cernusco sul Naviglio, il presidente del Consiglio Comunale Fabio Colombo e l'assessore alle culture Rita Zecchini intervisteranno gli autori del libro
"La democrazia dei corrotti": W.Mapelli (sostituto procuratore di Monza, coinvolto nel processo a F.Penati) e G.Santucci (giornalista del Corriere della Sera).
Al termine, rinfresco con i prodotti di Libera Terra e contivati da cooperative sociali su terreni confiscati alle mafie, a cura di Coop Lombardia - comitato soci di Zona Vignate
La Democrazia dei corrotti
"La democrazia dei corrotti": W.Mapelli (sostituto procuratore di Monza, coinvolto nel processo a F.Penati) e G.Santucci (giornalista del Corriere della Sera).
Al termine, rinfresco con i prodotti di Libera Terra e contivati da cooperative sociali su terreni confiscati alle mafie, a cura di Coop Lombardia - comitato soci di Zona Vignate
La Democrazia dei corrotti
Prostitute, automobili di lusso, barche per le vacanze, assicurazioni sulla vita, ristrutturazioni edilizie, finte consulenze, rate del mutuo o dell’affitto. Così si pagano i corrotti, oggi. A vent’anni dalla stagione di Mani pulite, la “tangente”, in Italia, non è scomparsa: ha semplicemente assunto altre forme e trovato nuovi canali per circolare come e forse più di prima. Un male che divora 60 miliardi di euro l’anno. Una patologia che ha raggiunto dimensioni inquietanti e una diffusione capillare, coinvolgendo sempre più categorie di professionisti, dai piccoli imprenditori edili agli assessori comunali, dai negozianti ai giudici di provincia. È questo il sistema gelatinoso delle cricche moderne. Una complicata rete di illegalità che Walter Mapelli, magistrato da anni all’inseguimento di fondi neri attraverso i paradisi fiscali di tutto il mondo, e Gianni Santucci, giornalista del “Corriere della Sera”, hanno messo a nudo per denunciare lo stato della nostra democrazia. Una degenerazione ormai radicata nel tessuto sociale e che interessa tutti, impoverendo il Paese come un parassita e azzerando meritocrazia e competitività. E che va combattuta, partendo da una reale riforma delle istituzioni e del sistema legale.
venerdì 4 ottobre 2013
13 ottobre: gita a Fontanellato con Futura e incontro con don Sandro Spinelli
Associazione Culturale FUTURA
dalla Rocca Sanvitale... all'eremo di don Sandro Spinelli
dalla Rocca Sanvitale... all'eremo di don Sandro Spinelli
Domenica 13 ottobre 2013
Programma
Ore 8.00: partenza dal parcheggio di via Visconti
Ore 09.45: arrivo a FONTANELLATO.
Ore 10.00: ingresso alla Rocca Sanvitale, un’imponente fortezza eretta nel XIV secolo su un preesistente edificio del XII secolo.
Sottoposta a numerosi restauri, nel corso dei secoli è stata trasformata da fortezza difensiva a residenza dei nobili Conti Sanvitale che l’hanno poi abitata per circa sei secoli. Ha pianta quadrata con muri merlati e quattro torri angolari ed è tutt’oggi circondata da un ampio fossato alimentato un tempo dall'acqua prodotta da una risorgiva e risistemato all'inizio del XVII secolo dall'architetto parmense Smeraldo Smeraldi; l'entrata sul cortile interno avviene attraverso un ponte levatoio.
Ore 12.30: pranzo presso il ristorante “ La Trinità “
Ore 15.00: con il pullman proseguiamo verso Varone, nel cuore dell'appennino parmense, dove raggiungeremo l'eremo di don Sandro.
Ore 17.00: Partenza per Cernusco s/n
Costo 45 euro
(40 euro ragazzi inferiori a 16 anni)
(acconto di Euro 10,00 all’atto dell’iscrizione non rimborsabile )
La quota comprende:
pullman GT, visita guidata alla Rocca Sanvitale, pranzo presso il ristorante “ la trinità “.
Programma
Ore 8.00: partenza dal parcheggio di via Visconti
Ore 09.45: arrivo a FONTANELLATO.
Ore 10.00: ingresso alla Rocca Sanvitale, un’imponente fortezza eretta nel XIV secolo su un preesistente edificio del XII secolo.
Sottoposta a numerosi restauri, nel corso dei secoli è stata trasformata da fortezza difensiva a residenza dei nobili Conti Sanvitale che l’hanno poi abitata per circa sei secoli. Ha pianta quadrata con muri merlati e quattro torri angolari ed è tutt’oggi circondata da un ampio fossato alimentato un tempo dall'acqua prodotta da una risorgiva e risistemato all'inizio del XVII secolo dall'architetto parmense Smeraldo Smeraldi; l'entrata sul cortile interno avviene attraverso un ponte levatoio.
Ore 12.30: pranzo presso il ristorante “ La Trinità “
Ore 15.00: con il pullman proseguiamo verso Varone, nel cuore dell'appennino parmense, dove raggiungeremo l'eremo di don Sandro.
Ore 17.00: Partenza per Cernusco s/n
Costo 45 euro
(40 euro ragazzi inferiori a 16 anni)
(acconto di Euro 10,00 all’atto dell’iscrizione non rimborsabile )
La quota comprende:
pullman GT, visita guidata alla Rocca Sanvitale, pranzo presso il ristorante “ la trinità “.
iscrizioni ed informazioni:
Teresa 02 9240189; Lucia: 02 9245468; Donato: 02 92111076
e-mail : associazioneculturale.futura@virgilio.it
Teresa 02 9240189; Lucia: 02 9245468; Donato: 02 92111076
e-mail : associazioneculturale.futura@virgilio.it
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