Durante l'ultimo consiglio comunale la capogruppo di VIVERE Cernusco ha presentato un'interrogazione rispetto all'Abbattimento alberi in zona cascina Torriana.
La scorsa settimana alcuni cittadini ci hanno segnalato che nella zona della cascina Torriana, più precisamente al termine della via Adua e nelle aree agricole comprese tra questa via e la Strada Provinciale 121, sono state abbattute diverse piante, alcune delle quali disposte a filare, e sono stati inoltre realizzati nuovi canali in cemento prefabbricato che portano acqua per l’irrigazione dei campi.
Abbiamo fatto un giro per verificare e controllato su google map lo stato di fatto: chiunque può vedere come la situazione ambientale dell’area in questione sia effettivamente e profondamente cambiata.
Alla luce di quanto esposto, Vi chiedo
- L’Amministrazione Comunale è a conoscenza di quanto avvenuto?
- Il proprietario delle aree in questione - ovvero l’imprenditore agricolo in caso di conduzione di tali aree - era tenuto a chiedere preventiva autorizzazione al Comune?
- Nel caso ciò fosse dovuto e non sia stato fatto, come intende intervenire l’Amministrazione nei confronti del responsabile e, soprattutto, quali provvedimenti l’Amministrazione ha già preso o ha intenzione di prendere per il ripristino ambientale dell’area in questione?
M.Angela Mariani
Per l'amministrazione ha risposto l'Assessore al Territorio
Giordano Marchetti
L’Amministrazione Comunale è a conoscenza della cosa già da qualche tempo, per la segnalazione di alcuni cittadini.
Sappiamo chi è il proprietario delle aree e chi è il conduttore agricolo delle stesse.
Su mia sollecitazione l’Ufficio Tecnico e l’Ufficio Ecologia hanno effettuato sopralluoghi e accertato quello che la Consigliera ha appena esposto; hanno però evidenziato anche una positiva ripulitura dell’area posta al termine di via Adua, sul lato est, area che per anni era stata tenuta in condizioni di degrado.
L’intervento realizzato - posa di manufatti in cemento armato all’interno di un canale irriguo esistente, sistemazione e riporto di terreno a ridosso delle sponde dei manufatti, collegamento tra due canali - è annoverabile tra quelli che comportano la trasformazione in via permanente del suolo inedificato, per di più all’interno del PLIS della Cave, dunque in un’area considerata a “sensibilità molto alta”, secondo la classificazione contenuta nelle Norme di Attuazione del Piano Territoriale e Paesistico Regionale. Per tale ragione una qualsiasi modifica dell’ aspetto esteriore dell’area comporterebbe la valutazione da parte della Commissione per il Paesaggio del Comune. Da una prima lettura delle norme urbanistiche e di regolamentazione delle acque, tenuto conto della sensibilità del sito nonché le finalità e gli obiettivi del PLIS, pare che l’intervento realizzato si ponga in contrasto con le prescrizioni di salvaguardia e valorizzazione dei corsi d’acqua. Alla luce di ciò gli Uffici stanno facendo valutazioni per accertare se susssistano violazioni di carattere urbanistico/edilizio
Per quanto riguarda invece l’abbattimento delle alberature, tenuto conto che dal Piano di Indirizzo Forestale alcune di esse sono individuate come “Formazioni Longitudinali”, trovano applicazione i regolamenti comunali, nel nostro caso il Regolamento del verde pubblico in vigore dal 1994 che prevede la possibilità di abbattimento degli alberi, a fronte però di preventiva autorizzazione e impegno alla messa a dimora di altrettante piante quante quelle abbattute. Diversamente scatta un’ammenda in ragione di ciascun albero abbattuto. Non sono invece soggette ad autorizzazione le attività indotte dal “normale avvicendamento colturale” (taglio alla base della pianta con mantenimento in vita delle radici e del ceppo per consentire la ripartenza della pianta) ma questa condizione non rientra nel caso in questione, visto che le piante sono state sradicate.
Una considerazione rispetto all’accaduto.
Al di là delle questioni amministrative/sanzionatorie, quello che mi lascia con l’amaro in bocca è che il sottoscritto e questa Amministrazione Comunale molto contavano sul contributo degli agricoltori alla tutela del territorio; considerandoli nostri partner privilegiati nella cura del paesaggio, degli spazi aperti e della qualità dell’ambiente, abbiamo deciso, primi e forse unici in Lombardia, di cedere loro aree di proprietà comunale da coltivare, chiedendo in cambio di lavorare insieme per quegli obiettivi.
Spiace constatare che un agricoltore storico di Cernusco, anche se su un’area privata, abbia agito avendo come obiettivo solo il suo miglior raccolto, dimenticando il contesto ambientale in cui tale area è inserita.
Credo, comunque, che questo sia stato un fatto grave ma isolato. Sono convinto che gli agricoltori cernuschesi abbiano a cuore i nostri stessi obiettivi, e continueranno a dare il loro prezioso contributo alla salvaguardia del territorio della nostra città.