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sabato 23 aprile 2016

25 aprile - oltre la "grande banalizzazione"


Si avvicina il 25 aprile, anniversario della Liberazione. Una data che ci ricorda il sacrificio di quanti hanno combattuto e dato la vita perché il nostro Paese avesse libertà, pace e democrazia.

Una data che, per noi di Vivere Cernusco, è legata anche al ricordo di una persona speciale - un partigiano del nostro tempo, qualcuno lo definì - cioè Angelo Spinelli, che proprio in un piovoso 25 aprile di 15 anni fa, lasciava a tutti noi il difficile compito di portare avanti il suo impegno per la città, cercando di essere all’altezza del suo esempio, di persona che aveva sempre vissuto la politica con passione, generosità e correttezza.

Oggi più che mai, in un periodo storico come quello che stiamo vivendo, abbiamo bisogno di esempi positivi, di testimoni del fatto che un’altra politica è possibile, e non solo: un’altra informazione è possibile, un altro modo di leggere e vivere la complessità del nostro mondo è possibile, lontana da quella che Ezio Mauro ha definito “la grande banalizzazione”.

Come ha scritto di recente anche Mario Calabresi, il nostro vivere civile sta attraversando una crisi profondissima: la rabbia, il disincanto, un fastidio quasi insanabile verso ogni cosa pubblica hanno preso il sopravvento. Ai gravi problemi, ancora non risolti, come la crisi economica e la disoccupazione, si sono aggiunte nuove emergenze, come la sfida del terrorismo.

E la reazione qual è? La “grande banalizzazione”, appunto, che tende a semplificare tutto, spingendo ognuno di noi, anche i più attenti e preparati, ad accettare tesi di comodo, ben confezionate e quindi verosimili, ...ma non necessariamente vere.

La banalizzazione di realtà complesse “è il frutto avvelenato di un’epoca di divisioni, di cinismo e di impazienza ...È qui che il giornalismo può fare la differenza e ritrovare una missione..”

E noi diciamo: non solo il giornalismo, anche la politica.

Nel nostro piccolo, anche con questo giornale, che da quasi 20 anni arriva nelle case dei Cernuschesi, vogliamo fare la nostra parte, offrendo ciò che parla all’intelligenza, e non alla pancia, delle persone. Vogliamo sì denunciare ciò che non va, ma offrire anche esempi positivi di impegno e realizzazioni in campo politico, sociale, culturale.

Dobbiamo sempre ricordarci che, accanto a lavoratori assenteisti, politici e funzionari corrotti, ce ne sono molti di più che con serietà, passione e onestà, tengono in piedi questo Paese e le sue istituzioni.

Vogliamo andare oltre slogan semplicistici, stereotipi e luoghi comuni, vogliamo una politica che sappia affrontare la complessità con competenza e sensibilità, una politica fatta con la testa e col cuore, quella che ci ha insegnato Angelo Spinelli.


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