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domenica 31 gennaio 2010

Cernusco dice no al blocco del traffico. Con in comuni della Provincia chiede un vero piano di intervento che non risulti solo di facciata

Nelle tarda mattinata di venerdì 29 gennaio, presso la sede della Provincia di Milano, sono stati convocati i sindaci di tutti i comuni della Provincia. All’ordine del giorno il problema dell’inquinamento da polveri sottili e la valutazione delle iniziative da adottare dopo la decisione del comune di Milano di attuare la misura del blocco totale del traffico domenica 31 gennaio, dalle 10 alle 18.
Al termine di una lunga e difficile discussione la decisione dei sindaci e dei loro delegati - in totale più di 40 comuni erano rappresentati – è stata quella di non adottare la misura del blocco del traffico.

Questo non certo per insensibilità nei confronti di un problema grave che riguarda tutta la provincia milanese e che si aggrava soprattutto in questo periodo dell’anno, ma perché questa misura è stata ritenuta, per il modo in cui si è arrivati ad essa, più di facciata che effettivamente utile.

Nelle parole del Vicesindaco Marchetti, che ha sostituito il sindaco in questa riunione, le motivazioni che hanno condotto Cernusco, in accordo con gli altri comuni, a questa decisione: “Premetto che il nostro Comune era andato a questo incontro con la volontà di discutere un piano efficace di contrasto all’inquinamento da PM10 ma si è trovato di fronte solo ad improvvisazione e abdicazione di responsabilità da parte di quegli Enti, Provincia e Regione in primis, cui spetterebbe il compito di presidiare sia la salute dei cittadini, sia la situazione viabilistica e dei trasporti pubblici.

In buona sostanza la Regione, che per legge è l’ente a ciò preposto, non ha dichiarato l’emergenza sanitaria; la Provincia, da parte sua, non ha predisposto alcun piano coordinato che coinvolgesse almeno l’area omogenea di Milano; i sindaci sono stati lasciati soli a decidere sul da farsi, col rischio di interventi ‘a macchia di leopardo’, non coordinati, che avrebbero prodotto più disagi che utilità. La scelta infatti era tra attuare il blocco, ma con tempi ormai così stretti da impedire un’efficace comunicazione e un effettivo controllo, oppure decidere di non attuarlo, rischiando di passare per insensibili ai problemi ambientali. Non è ovviamente così. Tutti i comuni presenti sono infatti convinti che misure vadano adottate, senza improvvisazione però, e senza scelte unilaterali come quella del comune di Milano; ciascuno poi deve fare la sua parte: chiedere ai comuni dell’area omogenea di adottare misure di contenimento o addirittura blocco del traffico è opportuno e doveroso, ma solo se, contestualmente, si adottano provvedimenti come la riduzione a 1 euro del prezzo del biglietto dei mezzi pubblici su tutta l’area omogenea e il potenziamento di mezzi di trasporto pubblico, almeno nei giorni di blocco.

Purtroppo Provincia e comune di Milano finora rimasti sordi a queste richieste.

Per questo, anche se con molta difficoltà, la scelta concorde dei comuni presenti è stata quella di dire no al blocco del traffico, chiedendo però un vero piano di intervento che non risulti solo di facciata ma che sia di reale beneficio per la salute dei cittadini. Su questa possibilità, alla fine dell’incontro, si è aperto uno spiraglio: la Provincia si è impegnata, per il futuro, ad istituire un tavolo di confronto con i comuni su questo tema”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma perchè, invece di non perdere occasione per criticare tutto e tutti (ma da quale pulpito?), il nostro Marchetti non pensa all'inquinamento che ogni giorno piove sulle nostre teste con il passaggio di almeno 50 aeromobili? Fonti autorevoli (non i soliti quaqquaraqqua a cui siamo abituati) stimano l'inquinamento causato da ogni sorvolo pari a quello di 500 automobili non catalizzate. Lascio a lui il conteggio in termini di automobili e gli chiedo come mai, dopo deliranti iniziative (scampagnata a Linate, costituzione di un Comitato fantasma, ridicole campagne media) siamo ancora al punto di 3 anni fa e continuate a far finta di niente.

Anonimo ha detto...

E adesso, siete capaci di dire di no anche a Chiamparino?