Anche senza guardare alla grettezza di alcune esternazioni prive di etica uscite su alcuni quotidiani “basta piagnistei”, “ non mi sento in colpa”… ci si scoraggia davanti ad una politica che non riesce a dare risposte concrete ad un fenomeno prevedibile e che si perde nel politichese: ripristinare Mare Nostrum dicono alcuni, potenziare Triton altri, non può essere responsabilità Italiana ora tocca all’Europa si sente ancora.
Di fronte a questa nuova, terribile, strage del mare, dobbiamo sentire il bisogno civile e morale di alzare la voce: non è possibile “morire di speranza”come dice la Comunità di S.Egidio. Come fare, come società civile, ad obbligare le istituzioni a che, come propone il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, Nils Muiznieks, l'Europa si possa dotare di un sistema di monitoraggio e salvataggio ben più efficace di quello ora in vigore. Come possiamo esigere che ci si attivi affinchè si possano concretizzare le due immediate richieste avanzate dalla comunità di S.Egidio:
- fermare le stragi ripristinando immediatamente Mare Nostrum, che offriva la possibilità di operare soccorsi con navi militari capaci di navigare anche con il mare grosso e non con semplici pattugliatori
- realizzare subito un sistema europeo per permettere ingressi regolari e controllati, per motivi umanitari, con un costo decisamente inferiore per i profughi (che arrivano a spendere migliaia di euro) e, soprattutto, viaggi che non comportano il rischio della vita"
Elisa Cappellini
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