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mercoledì 6 febbraio 2019

Project financing - Intervento di Gianni Cervellera

Il progetto che stiamo valutando sia per le caratteristiche tecniche, sia per le modalità di presentazione e gestione pone alcune questioni sulle quali ritengo e riteniamo utile, come lista civica, soffermarsi anche se solo con qualche suggestione.
La politica e l’amministrazione sono soprattutto il luogo della responsabilità pubblica che chiama in causa la competenza specifica e gli obblighi etici che ne derivano. Nel rapporto pubblico-privato così come si configura nel project financing al pubblico spetta il compito di tutela dell’interesse, appunto, pubblico e al privato la tutela dell’interesse privato.
Lapalissiano.
Uno scambio di ruoli sarebbe poco elegante se non addirittura deleterio. Lo dico perché ho l’impressione che in alcuni tratti siano arrivati dal privato, e non solo dal proponente, all’amministrazione e al consiglio, appelli alla responsabilità nei confronti della città. Credo sia consapevolezza della giunta e del consiglio di quali siano i rispettivi compiti.
Questo non è un regalo alla città, si tratta di un vero e proprio progetto economico finanziario, di un’impresa fatta su una proprietà pubblica, non c’è bisogno di presentarlo quasi come un atto filantropico. Lo stesso investimento è fatto sulla garanzia certa dell’amministrazione di un comune virtuoso.
Il proponente (e il vincitore della gara) ha tutto il diritto e anzi direi il dovere di guadagnare il massimo possibile. Sarebbe grave se non lo facesse, col rischio di far sospettare fini reconditi. Però qui dobbiamo tutelare al massimo non solo il bene, bensì l’interesse pubblico. E il tempo speso nell’accertamento e nella verifica non è tempo perso, ma è ciò che garantisce non solo il rispetto delle regole ma anche il rispetto dell’intelligenza delle persone. Siamo di fronte ad un progetto che propone un miglioramento delle strutture.
E vorrei vedere se qualcuno ha il coraggio di presentare un progetto di peggioramento!
Il punto sta nel discernere se è la strada migliore, se non ve ne sono altre percorribili, se il tutto è fatto nell’interesse della proprietà pubblica. Qui i tecnici hanno fatto un grosso lavoro di verifica (e per questo li ringrazio enormemente) e hanno espresso alla fine il loro parere favorevole, peccato non si possa chiedere loro una valutazione anche politica, che sarebbe supportata da quella competenza dettagliata che forse alcuni di noi non hanno.
Quindi il richiamo autentico è alla nostra responsabilità di politici.
Non può essere l’economia l’unico criterio di valutazione, occorrono anche altri parametri. Se, come sembra, il project sarà approvato, val la pena ricordare che questa “consiliatura” e quest’amministrazione legano la propria immagine sia al proponente, sia al vincitore della gara, che tendenzialmente potrebbero e dovrebbero coincidere.
Così cade sul privato non solo, come ovvio, la buona conduzione del centro sportivo ma anche la responsabilità di non farci fare una brutta figura. Perché poi la verifica è fissata fra trent’anni, per chi ci sarà.

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