La consigliera di VIVERE Cernusco Debora Comito è intervenuta durante la discussione in Consiglio Comunale sull'approvazione della mozione "Lo stage non è un lavoro".
Buonasera a tutte e tutti
Ringrazio la consigliera Galimberti per avere portato in Consiglio questa mozione la quale Vivere Cernusco sostiene in modo favorevole.
In merito a ciò voglio sottolineare alcuni aspetti:
Negli ultimi anni il lavoro è stato fortemente caratterizzato da precarietà, discontinuità e incertezza, concetti che purtroppo vengono sottolineati e alimentati dall’attuale strumento dello stage e dell’apprendistato.
Lo stage non è un’occupazione lavorativa ma si tratta di un periodo di orientamento e di formazione che viene svolto in un contesto lavorativo e che ha l’obiettivo di inserire i giovani nel mondo del lavoro
Nonostante tali caratteristiche lo stage negli anni ha assunto elementi riconducibili ad una vera e propria occupazione lavorativa, questa deviazione ha generato quindi un’azione di sfruttamento nei riguardi di competenze e risorse.
Da una parte ci sono gli stage utili, fatti durante l'università o appena dopo la laurea, che sono un primo contatto per studenti e neolaureati con il mondo del lavoro, quindi parliamo di stage fisiologici quindi che hanno un senso. Dall'altra ci sono gli stage inutili, in cui le aziende prendono giovani uno dopo l'altro perchè hanno bisogno di manovalanza, per esempio per fare fotocopie o eseguire compiti semplici e ripetitivi, senza nessuna reale intenzione di formare né di assumere, in questo caso si parla di stage patologici.
Ne risulta quindi che lo stagista si trova a svolgere mansioni lavorative, coerenti o meno, senza tutela e compenso
Lo stage negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo importante senza portare alla realizzazione di traguardi in ambito di occupazione infatti al termine del percorso di stage, solo uno stagista su dieci)è assunto a tempo indeterminato)in quell’azienda, gli altri hanno dei contratti precari, altri iniziano nuovi stage e altri ancora purtroppo restano a casa.
Tale situazione preclude la possibilità di creare e progettare un futuro lavorativo demotivando non solo i giovani ma anche le loro famiglie
Inoltre lo stage ha limitato la diffusione di uno strumento lavorativo tutelato e con un compenso ma poco conosciuto che è l’apprendistato, uno strumento che va rafforzato e potenziato soprattutto in termini di burocrazia e formazione come la proposta sottolinea.
Concludo sottolineando come sia importante riflettere e sostenere l’entrata nel mondo del lavoro di ciascuna persona in particolare dei giovani, i quali affacciandosi in questo nuovo mondo che sappiamo essere complesso e difficile devono avere maggiori certezze nella costruzione del loro futuro, grazie ad azioni concrete e condivise.
Grazie
0 commenti:
Posta un commento