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domenica 4 maggio 2014

Joao Batista e i colori del nord est brasiliano a Cernusco

Da domani 5 maggio Cernusco si tinge di giallo verde, i colori del Brasile perché associazione Futura e Cachoeira de Pedras portano in città i dipinsi del pittore e artista del nord est brasiliano Joao Batista.
Dal 5 al 10 maggio si potranno ammirare i quadri presso la Biblioteca di via Fatebenefratelli.
Mercoledì 7 maggio, alle ore 17 ci sarà l'inaugurazione del bassorilievo donato alla città dall'associazione Futura.
Sabato 10 maggio, infima, alle ore 21, sempre in Biblioteca ci sarà l'incontro con l'artista e con don Sandro Spinelli.

Joao Batista Bezerra da Cruz nasce negli anni Cinquanta nello stato del Piauì, nel sertão nordestino del Brasile. Esordisce molto giovane come grafico e disegnatore, esprimendo al meglio la sua arte in un connubio di grafia popolare e colta: popolare perché offre un linguaggio immediato,  che  rivela la  vita del popolo attraverso immagini semplici; colta perché, nella sua semplicità, è allo stesso tempo ricca di citazioni di grafici e pittori del suo paese.
Ben presto il suo interesse volge alla pittura; possiamo affermare che le fonti artistiche sulle quali si  fonda e si ispira l’opera di Joao Batista provengono certamente dalle xilografie della “letteratura di Cordel” nordestina illustrata da Amaro Francisco Borges, ma anche dal pittore contemporaneo brasiliano Candido Portinari, dal quale mutua i grandi piedi dei contadini e delle madri, mentre i grandi occhi ricordano i volti del romanico catalano ripresi secoli dopo anche da Picasso.
Contadini, donne, bambini, famiglie, nella loro autenticità di gente semplice, sono i protagonisti  delle sue opere; tutto un mondo rivive nelle sue tele di canapa grezza, dalla natura nei suoi elementi vitali al mondo dell’uomo, del lavoro agricolo e delle mille attività che ruotano intorno alla terra o che esprimono la voglia di vivere e di condividere come i balli, i giochi dei bambini e le corse con gli aquiloni.
Dietro alle immagini d’armonia e di gioiosa accoglienza del vivere non si può non scorgere il clamore del popolo sfruttato, l’aspirazione ad una libertà che deve essere fatta di uguaglianza e dignità rispettata.
Joao Batista sa dare veste pittorica anche alle tematiche più dure e dolorose, come l’esodo forzato dalle campagne e la durezza del lavoro nei campi. Il paesaggio è quello del Piauì, scabro ma solare,  segnato duramente dalla siccità ma che vede la terra come madre che dà nutrimento e grembo della vita e dell’uomo.
Della sua terra osserva artisti e protagonisti: esistono madri raffigurate da Joao Batista che hanno qualcosa di nuovo e di antico allo stesso tempo, una tenerezza e una solitudine sconvolgenti. I dipinti di Batista, se letti nella profondità del loro narrare, raffigurano già il nuovo cielo, la nuova terra, il nuovo mare e quel giorno in cui, come preannuncia il canto “Irà chegar”, gli oppressi canteranno la libertà a una solavoce.

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