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lunedì 7 dicembre 2020

Addio a Lidia Menapace: pacifista, staffetta partigiana e testimone della Resistenza

L'ex senatrice ed ex partigiana aveva 96 anni. Una vita unica dedita all'impegno civile e politico, dalle staffette all'elezione nel consiglio provinciale (la prima donna a riuscirci), passando per il femminismo ed il pacifismo. Da alcuni giorni era ricoverata per Covid nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Bolzano.

Lidia Menapace è stata nel 1964 la prima donna eletta in consiglio provinciale a Bolzano e la prima donna in giunta provinciale. L'attivista del movimento pacifista e femminista dal 2006 al 2008 è stata senatrice di Rifondazione comunista. Ma lei è sempre stata “Bruna”. Il suo nome di battaglia da partigiana. Se l'era preso tra i monti che tagliano in alto l'aria pulita del lago Maggiore, tra la Valsesia e la Val d’Ossola, dopo l'8 settembre. Aveva detto di sé un po’ di tempo fa: «Mi posso dimettere da tutto ma non da partigiana». È stata di parola Lidia Menapace. 

La ribelle
Ribellarsi è un verbo che sta bene su Lidia. Da antifascista, da cattolica, da comunista. Soprattutto da femminista: «Noi donne che ci ribelliamo, trasgrediamo, usciamo dalle case, parliamo tra di noi, ci organizziamo. La nostra politica è liberazione».
Prima a scuola Lidia Menapace, prima all'università, una delle prime staffette combattenti nel '43. Prima donna eletta in Provincia, nel '64; prima ad entrare in giunta provinciale, da assessora al sociale e sanità, e vicepresidente con Magnago. Era democristiana allora. Terminerà la legislatura nel gruppo misto perché il vento del '68 non poteva lasciare, per lei, le cose come stavano. Esce dalla Dc "per non far violenza alla mia coscienza". E poi Pci, il “Manifesto”, il Pdup, Rifondazione ( di cui sarà senatrice tra il 2006 e il 2008), il femminismo. Sempre in cerca di nuovi orizzonti di libertà ma pronta a pagarne il prezzo. Nelle fotografie appare con lo stesso viso senza fronzoli e con gli occhi dritti in avanti sia che avesse alle sue spalle durante gli interventi dei primi anni '60 De Gasperi e Don Sturzo in effigie sia che si stringesse serena accanto agli occhi blu di Lucio Magri nei '70. «Io , giovane socialista - dice Toni Serafini- ci scherzavo, alla fine dei sessanta: guarda che io sono molto più a sinistra di te, che ancora stai coi cattolici... Ma la sua conversione di allora non è neppure lontanamente paragonabile a quelle di oggi. È stato un viaggio dentro la sua coscienza e la sua cultura». E che cultura. 

Una vita d’impegno civile
Nasce il 3 aprile del 1924, a Novara, papà geometra “di tradizione mazziniana e illuminista senza saperlo" scrive , raccontando la sua vita Pierpaolo Dalla Vecchia, che le è stato vicino fino al ricovero. E mentre studia al liceo Classico Carlo Alberto già passa ore in biblioteca e a dar lezioni di latino e greco. Quando si prenderà la laurea, nel dopoguerra, alla Cattolica, sarà con lode in Letteratura italiana. A 21 anni. Prima, c'era stata però la scelta antifascista, dentro le associazioni cattoliche che, come la Fuci, la propugnavano esplicitamente. E la guerra partigiana, le missioni di assistenza e di collegamento. Il 25 aprile, rivelando già una personalità senza compromessi, rifiuta qualifiche ( di sottotenente delle formazioni partigiane) e benefit economici. Una scelta di vita: fino a ieri teneva sempre il gagliardetto dell'Anpi in salotto e il fazzoletto tricolore in piazza.

Lidia a Bolzano
A Bolzano ci arriva anche per amore. Sposa nel '51 Nene Menapace, medico e qualche anno dopo Lidia insegna sia allo Scientifico che al Classico.È allora che entra nella Dc, naturalmente tra gli amici della sinistra interna. Ci resta finché non può più resistere ai richiami del '68, entrandoci dentro come in un vento di passioni: «Sentivo - dirà - questo richiamo di grande rinnovamento teorico, il rinnovamento della sinistra». La scelta marxista, dopo il “disagio di stare con la Dc”, è tutta dentro la politica ma filtrata da una cultura, quella sua, sempre in movimento. Anche a costo di essere costretta ad interrompere la sua carriera universitaria alla Cattolica dopo la pubblicazione di un manifesto in cui motiva la sua scelta. L’approdo è il Pci ma quella forma partito le sta presto altrettanto stretta che quella democristiana degli anni giovanili. Inizia la stagione della sinistra in cerca di una nuova patria-partito. È tra le fondatrici del Manifesto accanto a Rossanda e Castellina. Nel 1984 dice no alla decisione di far confluire il Pdup nel Pci e fonda l’Mpa ( movimento politico per l'alternativa), viene eletta l'anno dopo consigliera regionale nel Lazio per la Sinistra indipendente, poi, infine, con Rifondazione a Palazzo Madama. In Senato riceve anche un po’ di voti, come ricorda Pierpaolo Dalla Vecchia, quando si sta eleggendo il nuovo presidente della Repubblica. 

Il femminismo
Ma l’altro fiume in piena che la accoglie e ne forma la poetica umana oltreché politica più insistita, è il femminismo. Una adesione colta e nello stesso tempo istintiva, meditata ma inevitabile, quasi biologica. Di carattere. Nel 1972 pubblica un libro “Per un movimento politico di liberazione delle donne”. Un manifesto esistenziale. Combatte per la legge 194 sull'aborto, entra nel comitato per i diritti civili delle prostitute. È un percorso di una coerenza geometrica. Già durante la guerra e nella Resistenza, infatti, Lidia era entrata a far parte dei “gruppi di difesa della donna”, poi nel secondo dopoguerra, l'Udi e i movimentati congressi degli anni Ottanta. Poi il pacifismo. Altra scelta che si innesta in quella femminista.
A Bolzano, negli ultimi tempi, raccoglie nel suo salotto un piccolo cenacolo fatto anche di giovani e sta sempre vicina all’Anpi. Ha vissuto così le passioni della politica di oggi, con gli stessi occhi accesi. E quando si discuteva, si toglieva gli occhialini, e ti guardava che non potevi scappare: dovevi stare lì a dimostrare quello ciò che dicevi.





domenica 29 novembre 2020

#MeglioVerde: tutte le proposte per rendere Cernusco più sostenibile

 #MeglioVerde è il percorso iniziato a settembre da VIVERE Cernusco per elaborare proposte da realizzare per avere una città più sostenibile e ridurre il nostro impatto sui cambiamenti climatici.

In questo documento riassumiamo le principali proposte nate dei tavoli di lavoro come contributo alla discussione pubblica e base di partenza per combattere insieme l'emergenza climatica.

Puoi scaricare il pdf del documento.










domenica 22 novembre 2020

In distribuzione il nuovo numero di Futura

 Ecco il nuovo numero di Futura, periodico di VIVERE Cernusco, in distribuzione dalla prossima settimana in tutte le case di Cernusco sul Naviglio.


In questo numero:
  • DALLA CRISI AL CAMBIAMENTO Vogliamo un futuro migliore per la nostra sanità
  • GRAZIE FABIO, BENVENUTA DEBORA! - Intervista alla nuova consigliera comunale di VIVERE Cernusco
  • DAMMI 5 MINUTI 2020 - Special edition on line  
  • Speciale #MeglioVerde - proposte per uno sviluppo sostenibile della nostra città
  • Abbattimento dell'Ecomostro Melghera - Presentato un progetto: un'opportunità da non perdere
  • Un bosco per Ronco
  • GIOCO D’AZZARDO E USURA: Arginare due piaghe oggi ancor più pericolose
  • CONSIGLI DI LETTURA
  • IL LAVORO DEI SERVIZI SOCIALI DURANTE LA PANDEMIA
  • UNA NUOVA AMBULANZA PER LA CROCE BIANCA

Leggi il numero on line



mercoledì 18 novembre 2020

Dammi 5 minuti - gli interventi



L’emergenza sanitaria legata al covid non ferma “Dammi 5 minuti” l’iniziativa organizzata da anni da Vivere Cernusco, in cui esponenti del mondo culturale, sociale e politico, nazionale e non solo, avranno 300 secondi, per un intervento dove potranno fare proposte e riflessioni, raccontare buone pratiche ed esprimere idee innovative per disegnare insieme il futuro. Il motto della kermesse è "pensare globalmente, agire localmente", ed è per questo motivo che gli ospiti tratteranno temi non solo temi di carattere non solo locale. “Dammi 5 minuti” è stata trasmessa in diretta streaming giovedì 9 luglio, alle 18, sulla pagina Facebook della lista civica. Tra le persone che hanno aderito troviamo nomi del calibro di Benedetto Saraceno, psichiatra e direttore del dipartimento salute mentale dell'Oms, Serena Giacomin, meteorologa, presidente dell'Italian Climate Network, Giulio Cavalli, attore, drammaturgo e politico, impegnato nella lotta per la legalità contro le mafie, Minerva Tavarez Mirabal, politica dominicana, figlia di una delle sorelle Mirabal, alla cui uccisione è dedicata la Giornata istituita dall'Onu contro la violenza nei confronti delle donne, don Paolo Steffano, in passato parroco di tre oratori cernuschesi e sempre legato alla città, nonché promotore della Festa dei popoli per minori e adolescenti, Daniele Novara, ideatore del metodo “Litigare bene” per gestire i conflitti dei bambini.


giovedì 1 ottobre 2020

Cernusco aumenta le aree verdi assegnate agli agricoltori

Intervento del capogruppo Giordano Marchetti durante il consiglio comunale del 30 settembre:

L’assegnazione in locazione delle aree verdi da sempre un tema, condiviso ovviamente anche con il mio gruppo, che mi sta particolarmente a cuore perché ha rappresentato e rappresenta ancora oggi uno dei punti forza dell’ormai datato PGT. L’idea, sicuramente innovativa dal punto di vista urbanistico (stiamo parlando di una scelta fatta una dozzina di anni fa), di definire nel Piano dei Servizi l’attività di cura e coltura del territorio comunale da parte degli agricoltori un servizio di interesse generale per la città rappresentava allora una scommessa sul futuro che, col senno di poi, credo sia stata vincente. Credo sia percepibile a ciascuno di noi il fatto che le attività agricole a Cernusco sono consolidate, le coltivazioni sono di qualità e ben curate e tra le conseguenze di ciò vi è un patrimonio verde della città tutelato e preservato.

Attraverso il PGT abbiamo riconosciuto ai nostri agricoltori il ruolo, non solo di imprenditori, ma anche quello di custodi e garanti della qualità paesaggistica della città attraverso la realizzazione di siepi e filari, il ripristino dei percorsi poderali, la cura della rete irrigua, l’estensione delle colture biologiche e tutto ciò non solo sulle aree di loro proprietà ma anche su quelle di proprietà comunale, acquisite nel tempo a patrimonio pubblico a seguito di convenzioni urbanistiche, e date loro in concessione attraverso bandi pubblici definiti all’interno di regole condivise con le lo Organizzazioni Imprenditoriali.

Ciò ha consentito di garantire non solo la qualità paesaggista del ns. territorio ma anche di sgravare il Comune dagli impegni manutentivi ad oggi di 576.000 mq di aree in nostro possesso grazie alla concessione d’uso delle stesse date agli agricoltori e che nelle prossime settimane, dopo l’espletamento del bando di assegnazione, diverranno 700.000 mq.

Molto bene quindi la volontà dell’Amministrazione di proseguire su questa strada che rappresenta un modello di conservazione e utilizzo del suolo che credo abbia pochi uguali a livello nazionale. L’ho già detto in altra occasione ma lo ripeto ancora non avendo avuto riscontro: questo modello dovrebbe essere portato come esempio di buone pratiche esportandolo e pubblicizzandolo al meglio a partire dai vari consessi sovracomunali di carattere politico e non. E’ una cosa che ho fatto in passato e vi assicuro che il tema aveva suscitato, nei vari consessi, molto interesse.

Chiudo dichiarando già da ora il voto favorevole di VIVERE e invitando nuovamente l’Amministrazione a non lasciare cadere la sollecitazione che ho fatto poc’anzi riguardo l’esportazione di queste buone pratiche.



venerdì 31 luglio 2020

2° VARIAZIONI BILANCIO PREVISIONALE 2020-2022 - Intervento di Giordano Marchetti

Nel Consiglio Comunale del 29 luglio si è votata una variazione di bilancio. Ecco l'intervento di Giordano Marchetti, capogruppo di Vivere Cernusco:

Diversamente che in altre occasioni riguardanti la classica discussione sulle variazioni di bilancio stavolta la variazione appare molto diversa da quelle del passato, condizionata nei suoi valori e nelle sue scelte da quell’evento imprevedibile e drammatico quale è stato lo tsunami COVID che dopo averci travolto nei mesi scorsi dal punto di vista sanitario adesso ci obbliga a dover toccare con mano anche le ricadute economiche delle scelte emergenziali che abbiamo dovuto affrontare.

Anche nella ns. ricca Cernusco la pandemia, per ora, tra necessità di dover affrontare maggiori spese e prendere atto della caduta delle entrate, presenta un conto economico decisamente salato: quasi 3.000.000 €! Senza attingere al solito polmone di riserva costituito dall'avanzo di bilancio dell’anno precedente, senza quel mezzo milione di euro del contributo straordinario dello Stato ma soprattutto senza le risorse recuperate con la rinegoziazione del debito con Cassa Depositi e Prestiti stavolta credo sarebbe stato difficile far quadrare i conti di casa.

E lo dico con convinzione dopo aver letto i puntuali dati presentati, come sempre, in maniera impeccabile dalla dott.ssa Negroni.

Ho focalizzato la mia attenzione su quattro macrodati aggregando all'interno degli stessi le voci più rilevanti:

  • il primo macrodato da 1.500.000 € è riferito alle minori entrate nella parte corrente; qui la fanno da padrone i minori introiti per contravvenzione del codice della strada per 840.000 €, i minori introiti delle imposte pubblicitarie per 100.000 €, della neo nata imposta di soggiorno per 90.000 €, delle utenze degli impianti sportivi per altri 100.000 €. Di queste minori entrate solo un terzo circa, cioè 516.000 €, sono state coperte da quei maggiori trasferimenti di risorse erogati dallo Stato che citavo poc'anzi.

  • il secondo macrodato da 995.000 € si riferisce alle economie derivate dalla rinegoziazione del mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti; rinegoziazione che, meno male, abbiamo deciso di fare, anche se non all’unanimità, attraverso la delibera approvata nell'ultimo consiglio comunale. Senza il fardello di questa spesa è stato possibile coprire 601.000 € di minori entrate correnti e 394.000 € di maggiori spese correnti.

  • il terzo macrodato da 691.000 € riguarda risorse derivanti da una quota dell’avanzo del bilancio 2019 e utilizzate per  

  • il quarto macrodato da 350.000 € interessa invece maggiori spese di investimento: per 195.000 € necessari ad eseguire interventi di manutenzione straordinaria nelle strutture scolastiche e nell'asilo nido per garantire il loro utilizzo in sicurezza post COVID e poi 150.000 € da destinare all'incremento della spesa per il riassetto funzionale del Centro Sportivo di via Buonarroti che va così ad attestarsi a 1.050.000 €. Non essendoci sufficienti disponibilità economiche derivanti dagli Oneri di Urbanizzazione la scelta attuata dall’Amministrazione per reperire queste risorse è stata quella di eliminare dal bilancio la prevista spesa di 350.000 € destinata alla riqualificazione di via don Sturzo.

Ora partendo da questi macrodati che in qualche modo fotografano, post COVID, la situazione economica del ns. bilancio e considerato che i mancati introiti non dipendono in buona sostanza da ns. decisioni, la mia curiosità è stata ovviamente attirata dalle voci di spesa per vedere dove si è intervenuti e con quale entità, se in tutti settori di competenza comunale o solo alcuni di essi. Tra l’altro, se non vado errando, vedo che questo assestamento di bilancio non è passato prima dalla Giunta e dunque le decisioni verranno assunte direttamente dai Consiglieri in questa seduta.

Comunque guardo le voci di spesa e cosa vedo?

  • che il settore scuola, a cui accomuno anche il nido visto che entrambi sono in capo al medesimo assessorato, la fanno da padrone assorbendo, da qui a fine anno, l’80% di tutto l’avanzo libero applicabile alle spese correnti non ripetitive (524.000) oltre a 195.000€ di spese di investimenti. Insomma più di 700.000 €. A questa cifra vanno aggiunti altri 586.000 € per l’anno 2021 andando già ad ipotecare per la copertura di questa spesa quasi il 60% della quota disponibile per l’anno 2021 dalla rinegoziazione del mutuo con Cassa Depositi e Prestiti. Insomma un contributo straordinario di 1.300.000 per il prossimo anno scolastico da parte dell’ente locale. Le risorse messe a disposizione sono notevoli e per questo vorrei capire meglio la ratio di questa scelta; in primis mi piacerebbe avere una risposta chiara ( magari in questo mi aiuta la Segretaria comunale) sul fatto se spetta o no al Comune finanziare, in aggiunta agli interventi di sua competenza quali sono quelli sulle strutture scolastiche, anche quelli finalizzati in qualche modo a interagire con la gestione didattica con ovviamente l’eccezione del nido. In caso affermativo vorrei allora fosse definito che l’entità delle risorse appostate in questa variante siano, come dire, spendibili per quantità solamente con la definizione di progetti chiari, quantificabili economicamente, concordati con l’Amministrazione e da quest’ultima illustrati ai Consiglieri in apposita Commissione. Vorrei evitare che passasse il concetto che il Comune, sostituendosi alle prerogative statali, diventi l’Ente erogatore a 360° delle necessità scolastiche. Il COVID ha colpito pesantemente tutti i comparti della società, compreso i comuni, e tutti siamo chiamati a fare sacrifici ma soprattutto scelte oculate. Di tutto ciò ne devono essere consci anche gli organi scolastici in tutte le sue articolazioni e poi direttamente i genitori attraverso unefficiente comunicazione da parte del Comune.

  • al settore servizi sociali vengono invece messi a disposizione il 12% di tutto l’avanzo libero applicabile alle spese correnti non ripetitive (80.000) per l’assistenza minori. A questa cifra vanno aggiunti, attraverso le risorse derivanti da economie di Cassa depositi e prestiti e contributi CAP, 200.000 € per il sostegno alle famiglie bisognose più, complessivamente, altri 75.000€ ripartiti a copertura di maggiori necessità per l’assistenza domiciliare agli anziani, gli inserimenti lavorativi, l’housing sociale. Nell'insieme parliamo di circa 350.000 €. Considerato i numeri in crescendo delle nuove povertà anche nella ns. ricca città mi auguro che queste risorse, in aggiunta a quelle spettanti dal Piano di zona, siano sufficienti a dare risposte adeguate. Ma se così non fosse, e qualche dubbio ce l’ho se penso che solo per i buoni pasto in lockdown se ne sono andati circa 180.000 €, non posso che prendere atto positivamente del preciso impegno a coprire economicamente eventuali future necessità in questo settore da parte del Sindaco nel suo intervento iniziale.

  • il settore cultura ho visto che è stato invece completamente dimenticato nelle voci di spesa siano esse di carattere straordinarie o meno. La nostra città non ha bisogni solamente di tipo materiale; la cultura è un bene che ogni buona amministrazione ritengo abbia il dovere di promuovere e far crescere. Tra l’altro in periodo post COVID ci sarebbe bisogno di consolidare iniziative culturali che sappiano stimolare finalmente quel minimo di ripresa di convivenza sociale. Quest’anno molti non andranno in vacanza e chi andrà lo farà per periodi più contenuti rispetto al passato. Saper offrire ai ns. cittadini momenti di svago e di ritrovo credo sia anche questo un compito importante dell’Amministrazione Comunale. Nè si può pensare che professionisti e lavoratori dello spettacolo possano offrire le loro prestazioni gratuitamente. Può farcelo qualche volta il consigliere Cassamagnaghi o qualche orchestrale della Banda de Cernusco perché legati sentimentalmente alla città ma questo non può essere la prassi. Non è etico per un Comune comportarsi in questo modo. Il mondo della cultura ha pagato un prezzo altissimo in questo periodo. Con il lockdown hanno chiuso teatri, mostre, biblioteche e in seguito si è limitato fortemente il loro accesso; si sono interrotti tour di spettacoli già programmati; non solo attori e musicisti, ma anche tutti coloro che lavorano a diverso titolo nel mondo della cultura e dello spettacolo si sono trovati per lunghi mesi senza lavoro. Oggi anche questo mondo deve essere aiutato a ripartire. Anche noi abbiamo il dovere di dare il giusto riconoscimento economico a chi mette la propria professionalità e il proprio talento al servizio della cultura. Chiedo pertanto al Sindaco un segnale in questa direzione appostando a bilancio almeno una cifra di 15.000 € attingendola dall'avanzo di bilancio ovvero riducendo le previste spese di qualche migliaio di euro su alcuni capitoli di spesa tipo utenze energia elettrica o scuola attraverso un emendamento da sottoporre in questa seduta al Consiglio Comunale.

  • l’annullamento della prevista spesa di 350.000 € destinata alla riqualificazione di via don Sturzo ha liberato quelle risorse per fare investimenti. Come già detto ok a quelli destinati agli edifici scolastici visto le necessità post COVID. Ho invece una fortissima perplessità sull'uso degli avanzati 150.000 € da destinare al riassetto del centro sportivo. Per questa opera, di cui tra l’altro non conosciamo il disegno complessivo e che per tale ragione invito pubblicamente il Sindaco a Settembre a illustrarlo in una apposita Commissione territorio così da evitare, senza polemica, quello che è avvenuto per il rifacimento dello stadio Scirea, dicevo per questa opera ho visto che sono già stati impegnati 900.000€ che serviranno, mi pare di aver colto nell'ultima commissione bilancio, al rifacimento della recinzione a nord dell'attuale campo da baseball in futuro destinato al rugby, al corpo spogliatoio, all'impianto di illuminazione e al rifacimento del campo in erba. Nell'ipotesi del Sindaco la nuova risorsa da 150.000 € dovrebbe essere impiegata per realizzare gli allacciamenti tecnologici propedeutici al nuovo campo da rugby. La riflessione che mi sono fatto è che questo ipotizzato intervento non dovrebbe avere un carattere di urgenza perché se non avessimo avuto nell'immediatezza questo avanzo di disponibilità economica ne avremmo fatto, per ora, a meno. Per contro mi permetto invece di evidenziare come da anni viene messo a bilancio una cifra di circa 70.000€ finalizzata a completare il palco della Casa delle Arti e immancabilmente tutti gli anni, per necessità diverse, questo impegno di spesa viene annullato dirottando tali risorse su altri capitoli di spesa. Ora credo sia giunto il momento di chiudere una volta per tutte questa partita così da dare un altro segnale di attenzione alle attività culturali di qualità. Una scelta, questa, che risolverebbe finalmente quella carenza impiantistica di cui siamo un po’ tutti consapevoli e al contempo lascia comunque ancora un po di soldi da investire sul capitolo del centro sportivo. Anche su questo aspetto, signor Sindaco mi aspetto stasera una sua condivisione.

venerdì 24 luglio 2020

VARIANTE AL PGT: LE OSSERVAZIONI DI VIVERE CERNUSCO

VIVERE Cernusco ha dato il suo fattivo contributo di proposte alla Variante al PGT, presentando ben 12 osservazioni puntuali e articolate, riguardanti diversi aspetti, sia di carattere ambientale che urbanistico.

VIVERE Cernusco è una lista civica che, nella sua storia politica più che trentennale, ha sempre considerato tra gli obiettivi prioritari una pianificazione del territorio rispettosa dell'ambiente e attenta ai servizi per la cittadinanza.

Anche in questa occasione ci siamo quindi confrontati non solo con le forze politiche, ma anche con cittadini e associazioni. Con Legambiente, in particolare, abbiamo condiviso una serie di osservazioni e proposte sulle quali ora ci auguriamo si apra un confronto senza pregiudizi.

Il territorio è infatti un bene comune, come tale dobbiamo continuare a considerarlo, elaborando un nuovo Piano di Governo del Territorio che, in continuità col precedente, limiti fortemente l'incremento della popolazione e impedisca nuovo consumo di aree verdi.

Al seguente link potete trovare il testo delle 12 osservazioni presentate


sabato 27 giugno 2020

Diario da Ustica

STRAGE DI USTICA: la notte del 27 giugno 1980, il Dc9 Itavia Bologna – Palermo si inabissò nel Mediterraneo. Morirono 81 persone. Dopo quarant’anni, la strage più grave della storia della democrazia è ancora senza responsabili.

Caro diario sono felice, oggi è il 26 giugno 1980 e sono stata promossa. EVVIVA!!!!! (ho tredici anni) Mamma e Papà sono molto orgogliosi di me, mi hanno promesso da mesi che il loro regalo per la promozione sarà portarmi con loro in Sicilia. EVVIVA!! Ce l'ho fatta e non vedo l'ora di fare il mio primo viaggio in aereo, anche per i miei genitori è la prima volta. Oggi ho telefonato a mia cugina a Palermo, le ho detto che fra qualche giorno ci vedremo, anche la nonna è contentissima e non vede l'ora, ed anch'io sono impaziente di fare questo viaggio. 
Caro diario oggi 26 giugno 1980 c'è stato un cambiamento nel programma. La mamma ha detto che siccome non ha trovato posto in aereo, partono solo loro due con la speranza di poter trovare due biglietti, promettendomi un nuovo regalo al ritorno. UFFA!!! Non è giusto! Sono arrabbiatissima! Non voglio un altro regalo. Ho pianto tutto il pomeriggio, ma le mie lacrime sono servite solo a far partire la mamma molto triste. Le sue parole per consolarmi sono state: "tu devi badare alla famiglia perché sei la più giudiziosa". UFFA! Mamma mi ha tradita, non è stata di parola. Non si fanno promesse se poi non si mantengono. Io voglio il regalo promesso. Voglio volare con Mamma e Papà. 
Oggi 27 sono partiti, nel pomeriggio hanno telefonato per dire che l'aereo partiva in ritardo, volevano parlare con me, ero così arrabbiata che non sono andata al telefono. 
Caro diario oggi 28 giugno 1980 non crederai a quello che ti dirò ora: la Mamma e il Papà non hanno ancora telefonato per dire che sono arrivati. Qui sono tutti agitati. Non credo a quello che sento, dicono che l'aereo è scomparso!! NO! Non è possibile, non può succedere niente di brutto ai miei genitori. Io sono la piccola di casa. Ma perché a casa nostra c'è sempre il dottore e mi mandano sempre a comprare la camomilla? Perché i miei fratelli e mia sorella piangono sempre? Perché la TV fa vedere sempre quelle immagini nel mare? Sono tutte finte, come dice sempre la Mamma! Se potessi sentirla al telefono la Mamma mi tranquillizzerebbe. Mi sento morire. I miei fratelli sono partiti a cercare Mamma e Papà. Sono due giorni che tengo le dita incrociate, qui sono tutti disperati, ma io no, perché so che Mamma e Papà torneranno molto presto. C'è un via vai di parenti, amici che ci opprimono, piangono. Non sanno che lo fanno inutilmente, perché non è vero niente, Mamma e Papà torneranno da me, perché non lascerebbero mai la propria piccola qui sola. I miei genitori mi vogliono troppo bene per abbandonarmi. Tornate presto vi prego. 
Caro diario mi stanno facendo credere a questa realtà, ma io tengo forte le mie dita incrociate, quello che sto passando non te lo so descrivere. Mi riempio di pizzicotti per svegliarmi da questo incubo che non finisce mai. Papà, Mamma dove siete andati a finire? Perché mi lasciate così sola... In famiglia c'è tensione, non so più se chiamarla famiglia, ora non è rimasto niente della mia meravigliosa famiglia. Solo il dolore regna fra noi e fa continuare i nostri giorni. Oh Dio, che sta succedendo a noi tutti? Perché hai voluto questo? Chi ha voluto e permesso tutto questo? Perché delle persone fanno queste cattiverie? Perché devono esistere questi sbagli e far soffrire così la gente? 
Caro diario oggi sono andata nella casa dove ero così felice con i miei genitori. E' così vuota, spoglia, lugubre ed ho cominciato a sognare ad occhi aperti. Vedo Mamma e Papà scendere dall'autobus con delle grandi valige, entrare in casa, salire le scale ed io precipitarmi ad abbracciarli! Oh Signore ti ringrazio!! Non mi stacco più da loro, non mi voglio più svegliare, portatemi via con voi vi prego. Ho pianto tanto, tanto, urlato più forte che potevo, avrei voluto farli scendere da quel maledetto aereo che me li aveva portati via. Sono stanca, nauseata, ho paura che impazzirò o forse pazza lo sono già. Vorrei farla finita. Mamma, Papà perché non mi avete portato via con voi? Io non riesco più a vivere! 
Caro diario sono stra stufa, non ce la faccio più, ora ti saluto, vado a dormire, spero che i miei sogni mi portino via con loro. 
Anno 1990. Da quel triste momento di dieci anni fa tutti mi hanno sempre detto che ero fortunata ad essere così piccola e che quindi non soffrivo più di tanto, ma non sanno che quando la speranza muore la vita non ha più senso. Quella bambina è cresciuta, ora ha ventitré anni, ed ancora non sa che senso dare a questa sua sofferenza. 

Linda Lachina (Giulia Reina e Giuseppe Lachina, 50 e 57 anni, avevano quattro figli. Elisabetta il 27 giugno del 1980 aveva 18 anni, insieme a sua sorella Rosalinda che aveva appena fatto l’esame di terza media e avrebbe compiuto 14 anni pochi giorni dopo. Ivano, il fratello più grande, era in vacanza sul Gargano, mentre Riccardo, il secondogenito, era fuori con gli amici).

domenica 24 maggio 2020

23 maggio: giornata della legalità

“E’ importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti.” 
(don Pino Puglisi)

Il patrimonio dei beni confiscati alla mafia 

Ogni anno in Europa il patrimonio confiscato in termini di beni immobili ammonta a circa 4 miliardi di euro. Nel solo 2014 il valore delle confische di patrimoni nelle sole Italia, Francia, Spagna, Germania e Regno Unito è stimabile in 2 miliardi di euro, con l’Italia primo Paese europeo con il 50% dell’intero patrimonio confiscato.
In Lombardia risultano 1.779 beni in gestione, dei quali 1.203 adibiti a unità abitativa e 219 con destinazione commerciale o industriale; per quanto riguarda le aziende confiscate, in Lombardia risultano 263 aziende in gestione delle quali 132 confiscate in via definitiva. La maggior parte dei beni si trova nella provincia di Milano, che registra più della metà del totale regionale degli immobili confiscati, seguita dalle province di Brescia, Monza-Brianza, Como, Lecco e Pavia, con presenze minoritarie nelle altre province lombarde. La Lombardia si posiziona al sesto posto su scala nazionale per numero di beni immobili confiscati dopo Sicilia, Campania, Calabria, Lazio e Puglia, come evidenziato dal rapporto 2017/2018 dell’ANBSC, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Presenza della 'ndrangheta per provincia di Milano

'ndrangheta in provincia di Milano (2018); 
in blu le locali accertate, in arancione la presenza di 'ndrine

venerdì 27 marzo 2020

Primo consiglio comunale per Debora Comito

Il consiglio comunale dell'11 Marzo ha visto l'ingresso tra le fila di Vivere Cernusco di Debora Comito, che prende il posto di Fabio Colombo: di seguito il discorso di ingresso nell'organo cittadino.
In bocca al lupo Debora!

Non nascondo la mia grande emozione nel rivestire il ruolo di consigliere di una città a cui sono molto legata; una città che tantissimi anni fa’ mi ha saputo accogliere e che è diventata casa; mi ha offerto delle opportunità di crescita sia nel campo lavorativo che nel sociale ma soprattutto una città che mi ha fatto sentire parte di un tessuto sociale e relazionale in cui ho potuto costruire legami assieme a persone che, come me, credono in una città attiva, viva e bella come Cernusco sul Naviglio.
Citerò alcune “parole” che saranno fondamentali per il mio lavoro come consigliere.
"Grazie"
Un grazie molto speciale è per Fabio Colombo che in questi anni ha saputo trasmettermi la passione per una politica vera, fatta di persone e non di parole, che ha saputo mostrare una capacità di attenzione e sensibilità sui temi più delicati portando preziosi contributi che per me sono sempre stati risorse e ricchezze. Un passaggio di testimone degno di stima e di ispirazione.
Un grazie, non meno importante, è rivolto a Vivere Cernusco che mi fa sentire costantemente parte di un gruppo in cui la Politica è rivolta al benessere delle persone, alla legalità, al bene comune; un gruppo che mi sostiene e mi accompagna sia nel mio percorso di cittadina attiva e sia in questo momento come consigliere comunale, per cui grazie per la grande fiducia.
"Opportunità"
L’opportunità di sapersi confrontare e scontrare su tematiche che alcune volte possono avere visioni e opinioni diverse ma che devono sempre porre l’attenzione al bene comune o non personale; questo ruolo favorisce opportunità di dialogo, quel dialogo che è necessario per la costruzione di idee e di azioni propositive, ma deve essere un dialogo costruttivo che deve contribuire sempre alla crescita della nostra comunità.
"Servizio"
Questo ruolo mi richiama a lavorare in sinergia con l’intero Consiglio Comunale per condurre l’attenzione e l’operato dell’Amministrazione verso i bisogni dell’intera comunità cittadina sottolineando i valori di civiltà,di trasparenza e legalità.
"Responsabilità"
Il lavoro di Consigliere richiede grande responsabilità e per questo ritengo importante mettersi in ascolto di chi ha tanta esperienza nell’ambito politico e amministrativo facendo tesoro dei loro saperi. Occorre avere responsabilità verso le decisioni da prendere dando il giusto valore alle parole ma soprattutto alle persone. La responsabilità richiama nella persona una modalità di lavoro che opera con un pensiero critico delle cose, allontanando azioni banali e superficiali.
"Coerenza"
L’essere coerente con le proprie idee, i propri valori e il proprio agire richiede impegno e determinazione ma le azioni devono rispecchiare chi siamo. Il ruolo di consigliere mi chiama ad essere coerente su chi rappresento oggi in quest’aula, sia da un punto di vista politico che da un punto di vista morale e civico.
Mi auguro di svolgere al meglio il ruolo che oggi assumo lavorando con passione e impegno. Cercherò di dare il mio contributo in termini di professionalità e dedizione perché la politica attenta è fatta di persone attente e autentiche che pongono lo sguardo sull’altro mettendo al centro il bene della propria città e dei propri cittadini.
Nella foto la prima votazione a cui ha partecipato Debora, nell'aula contingentata dalle misure per il Coronavirus, insieme al sindaco Ermanno Zacchetti.

martedì 17 marzo 2020

Ultimo consiglio comunale per Fabio Colombro

DIMISSIONI DA CONSIGLIERE - DICHIARAZIONE

Carissimi concittadini, egregio signor Sindaco, Presidente del Consiglio Comunale, Assessori e colleghi consiglieri.

L’avvicendamento di questa sera mi lascia un pizzico di emozione vista tutta l’acqua passata sotto i ponti (del Naviglio) nei 20 anni che mi hanno visto frequentare quest’aula in diversi ruoli: consigliere di opposizione, capo gruppo, presidente della commissione Territorio, presidente del Consiglio Comunale e ora consigliere di maggioranza.

Correva l’anno 2000 quando, a metà della consigliatura dell’epoca, subentrai ad Angelo Spinelli. Entrai, 32enne, in consiglio con un doppio timore: oltre alla normale preoccupazione derivante da un’esperienza nuova e di responsabilità, si sommava il fatto di dover subentrare ad Angelo Spinelli uno dei politici/amministratori più capaci e apprezzati della città (non a caso quest’aula porta il suo nome) nonché una vera e propria colonna di Vivere Cernusco; mi sentivo addosso la pressione di tutto ciò che ho appena descritto visto che ero piuttosto digiuno di vicende amministrative, avevo solo esperienza di impegno in oratorio e di volontariato in parrocchia.
Dirò di più: quando due anni prima alcuni esponenti di Vivere Cernusco (tra cui lo stesso Angelo) mi contattarono proponendomi di candidarmi alle successive elezioni consideravo la politica una cosa lontana da me ma accettai perché ammiravo le persone che mi proponevano il grande passo.

Entrai dunque in Consiglio, all’opposizione, e da quel momento mi calai nel ruolo spero adeguatamente, in ogni caso mettendomi in gioco con serietà.
Ho vissuto momenti politicamente anche molto esaltanti e di grande soddisfazione: fra tutti cito il periodo che definisco magico legato alla vittoria del primo mandato Comincini e successivamente la stesura del PGT nel quale mettemmo molto della nostra idea di politica, di qualità della vita e di rispetto dell’ambiente nel quale viviamo.

Entrai in consiglio in splendida forma, sposato da poco, con ancora tutti i capelli, quando c’era ancora la lira, il cellulare poco diffuso, l’iphone non esisteva, nell’anno del millennium bug e del Giubileo.
Oggi lo lascio con un po’ di pancetta e pochi capelli, con 3 figli alle superiori, dopo 5 consigliature e 4 diversi sindaci, con l’euro saldamente nella nostra quotidianità, la tecnologia pervasiva e invadente in ogni ambito della vita e in un clima da coprifuoco causato dall’emergenza Covid19 (al secolo Coronavirus) e dalle distanze accorciate dalla globalizzazione.

Da oggi, per tutto quanto detto con un po’ di magone ma con piacere metto in atto ciò che era usanza di Vivere Cernusco per consentire la più ampia partecipazione alla vita pubblica e che mi ha consentito di fare questo splendido viaggio durato 20 anni.
Da oggi tocca a te, Debora: a te va tutta la mia stima per esserti messa in gioco e il mio augurio affinchè tu possa dare il tuo contributo per il bene della nostra città e possa divertirti e raccogliere soddisfazioni come è capitato a me.

Ringrazio tutti i dipendenti e i dirigenti del comune che mi hanno sempre supportato e sopportato, con alcuni di loro si è instaurato un rapporto che va oltre la semplice collaborazione politicodipendente comunale.

Ringrazio tutti i consiglieri di opposizione e maggioranza con cui ho percorso un pezzo di cammino, a volte anche nella dura dialettica politica, ma sempre nel rispetto personale.
Ringrazio gli assessori e i sindaci che hanno ascoltato le mie istanze e proposte o subito le mie ‘invettive’ o interrogazioni.
Ringrazio tutti i cittadini che per 5 elezioni consecutivamente mi hanno dato fiducia e consentito di rappresentarli in consiglio comunale.

A voi che restate in quest’aula buon proseguimento della vostra opera e l’augurio di agire sempre per il bene della città. Arrivederci!

Fabio Colombo, Vivere Cernusco

Consiglio Comunale del 11 marzo 2020