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martedì 19 ottobre 2010

Giulio Cavalli, Futura e l'amministrazione hanno fatto riflettere Cernusco sulla mafia del nord

Venerdì 15 ottobre, in una sala dell'Agorà gremita, un pubblico di tutte le età ha assistito con emozione allo spettacolo "A cento passi dal Duomo". Giulio Cavalli, accompagnato da Gaetano Liguori, ha raccontato almeno tre decenni di storia poltico finanziaria del nostro Paese, e di Milano in particolare, una storia strettamente intrecciata con il potere mafioso. Dall'omicidio Ambrosoli fino ai nostri giorni, fatti, documenti, sentenze che provano quanto i famosi cento passi del film su Peppino Impastato non si contino solo in Sicilia ma anche e soprattutto nel profondo nord, nella metropoli cuore della finanza italiana. Lo spettacolo fa parte di quei "Percorsi di Legalità" che l'assessorato alla Cultura di Cernusco ha promosso insieme a tante realtà del territorio: in particolare l'iniziativa di venerdì nasce da una proposta dell'associazione Futura, che ne ha curato la realizzazione.

Quanto le organizzazioni mafiose siano presenti e radicate nel nostro territorio è, purtroppo, la cronaca a ricordarlo. E' infatti di questi giorni la tragica notizia che Lea Garofalo, collaboratrice di giustizia sparita da diversi mesi, è stata uccisa e sciolta nell'acido a San Fruttuoso, Monza, dall'ex convivente perché aveva deciso di rompere il muro di omertà. Secondo l'indagine, Carlo Cosco ha organizzato l'agguato mentre Lea Garofalo si trovava a Milano con la figlia.

Nell'ordinanza di custodia dei presunti esecutori si legge: "Quello che si verifica a Milano, in una tranquilla ed elegante zona centrale, e' un caso di lupara bianca che ci riporta a situazioni e contesti sovente (ed erroneamente) creduti ben lontani dalla realtà cittadina".

Alcune foto della serata di venerdì in Agorà.

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