Chi apre queste pagine ha in mano un libro prezioso. Il suo valore dipende non solo dalla qualità dell'analisi ma dal fatto che è raro poterla leggere in un testo rigoroso come questo. E' davvero povera la letteratura sulla rendita immobiliare, non solo nella ricerca teorica, ma nella pubblicistica corrente e ancor di più nel dibattito politico. Eppure, Mario De Gaspari dimostra che è la chiave analitica più efficace per comprendere l'incubazione della Grande Crisi, le attuali difficoltà ad uscirne, il ruolo inedito e perverso del sistema creditizio e soprattutto l'impatto di tutti questi fenomeni sulla decadenza italiana.
Inizia così la prefazione al libro Bolle di mattone di Mario De Gaspari, già sindaco di Pioltello che sarà ospite di VIVERE Cernusco il 23 maggio presso la sala Camerani della Biblioteca Civica (via Fatebenefratelli, Cernusco sul Naviglio), alle ore 21.00
Prendendo spunto da alcune analisi contenute nel libro, si parlerà di bolla immobiliare, dello stretto legame tra le politiche speculative urbane e la crisi che stiamo vivendo, delle responsabilità delle banche e della politica, di cosa si può fare per spezzare questo circolo vizioso che porta ancora a costruire case che poi restano invendute. Interverranno al dibattito Giordano Marchetti, assessore al Territorio del comune di Cernusco, e Walter Tocci, parlamentare e Direttore del Centro per la Riforma dello Stato.
Quella che stiamo vivendo non è la prima crisi economica che si annuncia con un crollo nella vendita delle case. Eppure, mentre il nesso tra la crisi e la finanziarizzazione del settore è in genere considerato casuale, in questo libro si dimostra che invece questo nesso è strutturale e necessario in un’economia prevalentemente speculativa. Allo stato attuale delle cose diventa urgente non solo evitare un ulteriore consumo di suolo, ma cessare la produzione di ulteriori diritti edificatori che non farebbero che allungare all'infinito i tempi di una possibile ripresa. I grattacieli in costruzione e i senzatetto accampati sotto i ponteggi dei cantieri testimoniano purtroppo di una consapevolezza non ancora raggiunta.
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