Paolo Micheli, consigliere regionale de Patto Civico e membro, con Segrate Nostra, della rete CIVES delle liste civiche della Martesana che comprende anche VIVERE Cernusco, aveva
interrogato la Regione rispetto le notizie di prossime trivellazioni previste nel piano "Melzo". Ecco la risposta:
«Il programma dei lavori di ricerca “Melzo” è suddiviso in due fasi delle quali la prima è finalizzata a studi indagini e valutazioni compresi l’acquisizione e l’interpretazione di dati sismici per una lunghezza di 15 chilometri - si legge nel documento -, mentre la seconda risulta subordinata alla conferma, da parte degli esiti della prima fase, della presenza di situazioni geominerarie meritevoli di approfondimento con la previsione eventuale della perforazione di uno o due pozzi esplorativi».
Dalla Regione anche delucidazioni sulla procedura della Valutazione di impatto ambientale:
«La prima fase del programma di lavori è esclusa da Via, in quanto non prevede impatti significativi sul territorio come da decreto regionale 1256 del 2012. Infatti gli studi e le valutazioni necessarie saranno condotte mediante l’elaborazione delle informazioni oggi reperibili anche presso precedenti operatori minerari, mentre l’indagine geofisica, qualora si rendesse necessaria, sarà effettuata con il metodo “vibroseis” senza movimenti di terra e senza l’utilizzo di esplosivi per energizzare il terreno».
Lo stesso decreto regionale esclude da ogni attività d’indagine le aree dei parchi regionali e dei siti di interesse comunitario presenti all’interno del perimetro del permesso di ricerca.
Neanche a dirlo, VIVERE Cernusco è contrario a ogni possibile sfruttamento estrattivo che possa situarsi sul nostro comune o quelli limitrofi. La Martesana è un luogo a vocazione residenziale e lavorativa che nel corso dei secoli ha saputo strutturarsi con aree di tutela del verde e spazi per la vita. Attività di tipo estrattivo comporterebbero uno stravolgimento innaturale per l'intero ecosistema.
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