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martedì 24 marzo 2009

Giordano Marchetti chiarisce l'accaduto per il quale l'UDC chiede le sue dimissioni

Vorremmo che l'operato di un amministratore venisse giudicato per quello che fa e che non venissero create sterili polemiche, per cui è con tristezza che ci vediamo obbligati a rispondere al comunicato dell'UDC che chiede le dimissioni dell'Assessore Giordano Marchetti.

Fasolini è un personaggio che conosciamo tutti: è sulla scena politica locale da decenni e non ha sicuramente bisogno di presentazioni particolari.
Da quando, dopo le ultime elezioni amministrative, ha perso il contatto diretto con il “palazzo”, si vede che soffre e, per uscire da questa crisi che lo attanaglia, ha deciso di ritagliarsi un nuovo ruolo: quello di segretario politico in cerca di visibilità, a qualsiasi costo.
Alle proposte e alle analisi politiche preferisce però le provocazioni.
Su questa strada il sottoscritto non ha alcuna intenzione di seguirlo, ma nemmeno di subirlo, e così è avvenuto venerdì sera.
Premetto che, all’interno di un percorso di costruzione del PGT il più possibile partecipato, io ed il Sindaco abbiamo deciso comunemente, dopo i dibattiti pubblici dei mesi scorsi, di incontrare le segreterie di tutte le forze politiche presenti in città, anche quelle non rappresentate in Consiglio Comunale.
Un impegno gravoso ma sicuramente utile.
Gli incontri hanno come obiettivo quello di spiegare al meglio le linee guida del PGT e confrontarsi su alcune criticità urbanistiche della città.
In questa logica l’invito a partecipare ad un confronto era stata naturalmente estesa anche all’UDC.
Per tutta risposta Fasolini, a mezzo stampa (In Folio del 19 marzo 2009), dichiarava “Non parteciperemo a nessun incontro. È inutile… andare lì solo per essere messi davanti al fatto compiuto e a parlare di cartellonistica stradale non c’interessa. Quindi non possiamo che declinare l’invito” .
Poi, forse capendo di essere restato l’unico interlocutore a dire di No e non volendo perdere la faccia, decideva un brusco dietro front: esserci, purchè accompagnato dai suoi nuovi alleati Federalisti e Filanda.
La riunione fila via pacata. Poi, su un ragionamento legato al destino dell’ex albergo Melghera, improvvisamente Fasolini, slegato dal contesto e rompendo il silenzio che fino ad allora lo aveva caratterizzato, esternava una pesante provocazione sul mio passato ruolo di consigliere di minoranza. A tale provocazione non sono riuscito a non rispondergli a tono ricordandogli, tra l’altro, che era ospite e, se non gradiva, non era obbligato a restare.
Per tutta risposta decideva di allontanarsi intimando ai suoi allibiti compagni di partito di fare altrettanto.
Questi i fatti.
Esternazioni del tenore del Comunicato diffuso dalla locale sezione UDC mi lasciano del tutto indifferente.
Sono abituato da anni a fare politica. Il cinema no! È un’altra arte che lascio fare volentieri ad altri.
Giordano Marchetti

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Posso immaginarmi la scena.....
Ricordo solo che nel palazzo comunale TUTTI siamo ospiti pur con ruoli differenti.
claudio