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lunedì 6 dicembre 2010

56 sindaci contro i tagli ai fondi sociali

I sindaci dei 56 Comuni che fanno capo alla ASL Milano 2 prendono posizione contro le riduzioni annunciate dal Governo e da Regione Lombardia per il sostegno alle politiche sociali (conosciuti anche come Legge 328) e chiedono di lavorare a un tavolo di confronto in materia di salvaguardia dei distretti sociali.
In una conferenza stampa, che si è svolta venerdì 3 dicembre a Melegnano, i sindaci e gli assessori alle politiche sociali di Melegnano, Cernusco sul Naviglio e Pioltello hanno illustrato l’iniziativa che mira ad aprire un tavolo di confronto con il Pirellone, dal quale i sindaci si attendono un appoggio per contrastare le pesanti riduzioni che il Governo intende operare sui fondi a carattere sociale.

La ASL Milano 2 conta 8 distretti, su un territorio abitato complessivamente da 600.000 persone, che va da Peschiera Borromeo a Trezzo sull’Adda, passando per Pioltello, Melzo e Cernusco, fino a raggiungere Melegnano e Rozzano.
“Esprimiamo la nostra forte preoccupazione per il rischio di ridimensionamento se non di azzeramento di servizi fortemente qualificati”, ha detto l’Assessore alle Politiche Sociali di Cernusco, Rita Zecchini – “Servizi gestiti in forma associata attraverso il Piano di Zona e che vedono l’importante contributo del terzo settore; servizi con regole e modalità di accesso omogenee per tutti i Comuni dei distretti”.
“Investire sulle politiche sociali è necessario, “ ha aggiunto Zecchini – “perché il grado di civiltà di un Paese si misura da quanto si valorizza il sostegno alle persone”.
Investimenti che – secondo i dati presentati dai sindaci – sono in costante e drammatico calo dal 2009 al 2013: da 1 miliardo 750 milioni di euro del 2009 si è passati attraverso un -15,9% nel 2010 per arrivare alla previsione di stanziamento di 349 milioni di euro per il 2011, con un precipizio che tocca i -76,3% rispetto a quest’anno.

Zecchini fa un esempio per tutti, che riguarda il Distretto 4, di cui Cernusco è ente capofila da quasi un anno: “Il servizio di reddito di promozione sociale che ha come obiettivo di inserire nel mondo del lavoro persone con differenti forme di disagio di carattere socio-economico, sarebbe a rischio di forte ridimensionamento se questi tagli dovessero divenire realtà”.

“Una situazione che i Comuni non possono più tollerare,” ha detto il Sindaco Eugenio Comincini – “Per questo confidiamo nella sensibilità del governatore Formigoni, che sappiamo essere anch’egli scontento di come il Governo sta trattando gli enti locali. Chiediamo a lui e al Governo di fermarsi e aprire un confronto con i Sindaci, che più di ogni altra istituzione sono in grado di misurare l’efficacia dell’impiego delle risorse.”

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