Settimana scorsa il consiglio comunale ha votato con 11 voti a favore e 4 contro l'approvazione del bilancio 2013 di Cernusco sul Naviglio. Si è trattata di un'operazione tutt'altro che semplice poichè lo Stato ha cambiato più volte le carte in tavola tagliando trasferimenti agli enti locali e pretendendo maggiori trasferimenti da questi all'amministrazione centrale.
Mariangela Mariani, capogruppo di VIVERE Cernusco, che ha votato a favore del bilancio, è così intervenuta in aula:
Esattori per conto dello Stato
Oggi 18 aprile siamo qui riuniti per deliberare in merito al bilancio di previsione 2013. È la prima volta, in 6 anni di governo, che la nostra Amministrazione è costretta ad approvare il bilancio preventivo nel mese di aprile. Normalmente l’approvazione avveniva entro dicembre dell’anno di esercizio precedente, almeno fino allo scorso anno, quando i continui mutamenti imposti dallo Stato alla finanza degli Enti Locali, ci avevano costretto ad approvare il bilancio 2012 a febbraio (in largo anticipo comunque sul termine ultimo, fissato al 31 marzo). Quest’anno la situazione è ulteriormente peggiorata, tanto che il termine per l’approvazione dei bilanci comunali è stato spostato a giugno. Il nostro comune ha deciso comunque di portarlo ora in votazione perché lavorare in esercizio provvisorio avrebbe significato, per buona parte dell’anno, non poter dare ai cittadini risposte adeguate in termini di opere e servizi.
Il bilancio che oggi è posto alla nostra attenzione è in parte basato su stime che ancora attendono conferme dallo Stato. (in un editoriale dello scorso marzo il presidente regionale dell’ANCI, Attilio Fontana, ha tra l’altro denunciato: “da anni i Comuni stanno subendo scelte scellerate, adesso non siamo più in grado di proseguire, siamo arrivati al punto in cui non possiamo più accettare ulteriori insulti”… e ancora: “a breve dovremo predisporre i bilanci preventivi, in uno scenario caratterizzato dall’assoluta incertezza sulle risorse disponibili e nell’impossibilità di rispettare i vincoli del patto di stabilità…”
In effetti qualche certezza c’è: sono gli ulteriori tagli dei trasferimenti statali verso i comuni (Cernusco è passato dai 5.284.185 Euro del 2011, ai 2.161.000 Euro del 2012 per arrivare al completo azzeramento nel 2013); altra certezza è il perdurare dell’assurdo Patto di stabilità interno, che non permette al Comune di Cernusco di utilizzare fondi propri per 15 milioni di euro, bloccati alla Cassa Depositi e Prestiti.
In questa situazione cosa fa lo Stato centrale per consentire ai Comuni di “sopravvivere”, garantendo ai loro cittadini almeno i servizi essenziali? Li spinge ad agire sulla fiscalità: ormai sembra che sia solo questa l’autonomia lasciata ai comuni, quella di aumentare tasse e tariffe, dato che nella maggior parte dei casi – come abbiamo sentito nella relazione - è solo la quota di incremento che rimane al Comune, mentre buona parte del resto va allo Stato per colmare il suo debito.
Il nostro comune, che l’anno scorso, a differenza di altri, non aveva aumentato le aliquote, si è quindi trovato costretto, quest’anno, ad aumentare le aliquote IMU, mentre è riuscito a non toccare l’aliquota IRPEF (stabile dal 2008) e a non incrementare la nuova tariffa rifiuti TARES (per la quale purtroppo un aumento di 30 centesimi al mq già è stato deliberato dalla Stato e questo incremento sarà da esso totalmente incamerato).
È stata sicuramente una decisione difficile, ma indispensabile per garantire i servizi necessari ai cittadini di Cernusco: in una generale e ulteriore contrazione della spesa corrente, sono state infatti salvaguardate le risorse per i servizi sociali e per quelli scolastici e questo ritengo, e con me tutto Vivere Cernusco, sia ancora un punto qualificante del nostro bilancio di previsione.
Certo rimane l’amarezza di dovere, ogni anno, non pensare a come migliorare o ampliare i servizi, ma a come salvaguardare almeno l’esistente, ricercando le risorse per farlo.
Esattori per conto dello Stato: ecco cosa sono diventati i Comuni, anche quelli virtuosi come il nostro, che ha ridotto la spesa corrente e l’indebitamento di oltre 10 milioni di euro in tre anni. E non siamo i soli: è accertato – lo ha ricordato il sindaco - che, a fronte di una riduzione di risorse a loro disposizione, pari a circa 6 miliardi e mezzo, i Comuni hanno contribuito al risanamento della spesa della pubblica amministrazione con un avanzo complessivo di circa 4 miliardi e mezzo di Euro.
Ma questa situazione non può perdurare. Come ha giustamente affermato il Sindaco nella sua relazione, l’autonomia sancita dalla Costituzione per gli Enti Locali è stata in questi anni sempre più violata. È necessario tornare al rispetto della Costituzione valorizzando i Comuni, che rappresentano la presenza dello Stato più vicina ai cittadini, Comuni dove movimenti civici come il nostro da anni operano in stretto rapporto col territorio per dare risposte adeguate le esigenze della cittadinanza. L’auspicio è che davvero si torni ad avere la possibilità, in reale autonomia, di fare le scelte migliori per la nostra città.
M.Angela Mariani
Capogruppo di Vivere Cernusco
0 commenti:
Posta un commento