Riprende la buona consuetudine, inaugurata
con il primo mandato della
nostra Amministrazione (PD-Vivere
Cernusco-Sinistra per Cernusco), di
proporre alla città un percorso sulla
legalità organizzato in collaborazione
con singoli e associazioni.
Il nuovo ciclo di iniziative è cominciato
venerdì 11 ottobre con la presentazione
del libro “La democrazia dei
corrotti” di Walter Mapelli (sostituto
procuratore di Monza) e Gianni Santucci
(giornalista de Il Corriere della
Sera). Gli autori hanno raccontato cosa
li ha spinti a scrivere il libro, la convinzione
che, a 20 anni da “Mani pulite”,
la corruzione sia tuttora viva e vegeta,
un fenomeno finanziariamente ben più
imponente rispetto a quanto indagato
dai giudici del pool di Milano negli anni
‘90.
Al termine, grazie alla collaborazione
e sponsorizzazione del Comitato
Soci Coop Vignate, si è gustato un
“aperitivo della legalità” con i prodotti
di Libera, provenienti dalle terre confiscate
alla criminalità organizzata.
Ho deciso di proporre questo evento
all’assessore Zecchini, contattando
personalmente gli autori e collaborando
attivamente con gli uffici per organizzarlo,
perchè penso che, oltre alla
Giunta, anche il Consiglio Comunale ed
il suo Presidente (ruolo che oggi ricopro)
debbano promuovere
iniziative
di questo respiro, su
una tematica come
la legalità, trasversale e cruciale, non di
parte e, soprattutto, che riguarda tutti
i cittadini, a tutti i livelli e a tutte le età.
Il percorso continuerà con altri eventi
organizzati dall’amministrazione con le
associazioni cittadine che aderiranno.
Si valuterà con i dirigenti scolastici anche
la possibilità di proporre qualcosa
di specifico per le scuole.
La legalità, essendo “rispetto e pratica
delle leggi”, è chiaramente una responsabilità
di tutti, uno stile di vita retto e
non indulgente verso chi infrange le
regole o si comporta da ‘furbetto’ danneggiando
il resto della comunità.
Ad un cattivo esempio corrisponde, a
volte, una ricaduta su chi lo nota che,
a sua volta, può essere invogliato a seguire
quel modus operandi. Se poi chi
guarda all’esempio sono i giovani, ecco
che la semina cattiva può attecchire e
condizionarne negativamente la crescita.
Ancor più grave è il danno quando
l’esempio (cattivo) viene dall’alto, da
chi ci governa, da chi ci rappresenta in
parlamento, da chi ha ruoli di alto livello
nelle aziende e qui gli esempi di nonlegalità
purtroppo si
sprecano.
C’è quindi necessità
di far crescere una
cultura di segno opposto, di portare
all’evidenza gli esempi positivi, di far
sì che i giovani entrino in contatto con
chi invece ha fatto o fa della legalità un
cardine della propria esistenza.
Ecco il perché di questo incontro, di
questo percorso. Se la cultura della legalità
fosse stata ben più pervasiva in
Italia, forse il nostro Paese non avrebbe
visto il martirio dei giudici Falcone
e Borsellino, e di tanti altri, magistrati,
giornalisti, politici, sacerdoti, in prima
linea contro le mafie.
Vorrei concludere prendendo a prestito
alcune parole importanti sulla legalità:
•Rispetto e pratica delle leggi - «Legalità
è il rispetto e la pratica delle leggi.
È un’esigenza fondamentale della
vita sociale per promuovere il pieno
sviluppo della persona umana e la
costruzione del bene comune». (da
un documento del 1991 della Chiesa
italiana)
•Educazione - «La mafia teme la
scuola più della giustizia. L’istruzione
taglia l’erba sotto i piedi della cultura
mafiosa» (Nino Caponnetto)
•Giustizia sociale - «Non può esserci
legalità senza uguaglianza! Le mafie e
ciò che le alimenta - l’illegalità, la corruzione,
gli abusi di potere - si sconfiggono
solo costruendo una società
più giusta» (don Luigi Ciotti)
•Responsabilità e speranza - «Legalità
è responsabilità, anzi corresponsabilità.
Legalità è speranza. E la speranza
si chiama “noi”.
La speranza è avere più coraggio. Il
coraggio a cui siamo tutti chiamati:
quello di rispondere alla propria coscienza
» (don Luigi Ciotti)
Fabio Colombo - Presidente del Consiglio Comunale
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