Qui trovate la petizione che ha dato il via alle nostre iniziative.
Buongiorno,
innanzitutto vorrei ringraziarvi per avermi contattato. Cercherò in poche righe di riassumere il nostro programma politico relativo alla questione della mobilità e dei trasporti.
Il problema della mobilità delle persone e delle merci è serio. In parte esso è legato alle scelte urbanistiche e di pianificazione generale delle funzioni della città, in parte dal combinarsi di dati contraddittori. Pur considerando l’intensa attività edilizia, Milano ha perso circa 400.000 residenti tra il censimento del 1971 e quello del 2001. Ciò si combina però al fatto che l’espulsione della residenza è molto più accentuata in centro che non nelle periferie e che come abbiamo visto, la presenza dei cosiddetti city users in città è considerevole ed in un giorno-tipo incrementa la popolazione ufficialmente residente del 35%. In questa situazione la rete di trasporto pubblico, di per se non disprezzabile, non ha seguito l’evoluzione delle necessità della città, soprattutto nei suoi collegamenti con la sua area metropolitana e sulle tariffe applicate. Nel dicembre appena trascorso, per esempio, sono stati soppressi 384 treni, tra quelli circolanti uno su 4 è in ritardo. Da questa situazione deriva in parte l’abitudine all’utilizzo del mezzo privato (generalmente l’auto), che determina un aumento del traffico veicolare ed una riduzione della velocità commerciale del mezzo pubblico di superficie. Oltrechè costituire il principale fattore di inquinamento visto che immette circa il 60% delle polveri sottili e degli ossidi di azoto. Le difficoltà di mobilità sono da considerarsi una vera e propria emergenza poiché non sono solo un elemento di forte disagio per chi vive in città (in termini di perdita di tempo, di costi, di stress) ma fattore peggiorativo della salubrità dell’ambiente cittadino. A Milano si è ampiamente sforato il limite dei giorni (35) in cui la legge stabilisce che i valori minimi per le polveri sottili non possano essere superati, superandolo per 108 giorni nel corso del 2009. A fare le spese di questa situazione sono in particolare gli anziani ed i bambini. Questa situazione non è più tollerabile, vanno ripristinate ragionevoli condizioni di mobilità in città in tempi il più possibile rapidi, e quindi combinando interventi strutturali con altri di assoluta urgenza. Noi pensiamo che “l’interesse pubblico” è in primo luogo la salvaguardia della salute dei cittadini, della quale il sindaco è persino formalmente responsabile, nell’ambito comunale. Siamo perciò favorevoli ad una drastica proibizione dell’uso del mezzo privato, anche attraverso l’incentivo di interventi specifici come la sostituzione del metodo ecopass con la chiusura al traffico privato di un’ampia zona del centro, la creazione delle “isole ambientali”, di nuove aree pedonali, l’estensione delle aree di sosta per residenti. Il tutto naturalmente da combinarsi con il potenziamento del trasporto pubblico per farlo diventare veramente attrattivo e competitivo rispetto a quello privato, anche attraverso apposite scelte tariffarie con un piano integrato con la Provincia, dalla quale arriva un elevato numero di pendolari per studio e lavoro (ecco il caso di un servizio pubblico che secondo noi può essere erogato anche in passivo). Le tariffe diversificate per zone rappresentano a tutti gli effetti degli oneri per le famiglie e pesano come un macigno sui bilanci familiari. A questo va aggiunto il periodo di crisi economica e politica che stima vivendo. Percentuali di disoccupazione e di cassa integrazione che aumentano, stipendi fermi da oltre un ventennio ed intanto le bollette, i mutui, gli affitti ed in generale il costo della vita sta aumentando. Chi ne paga le conseguenze? Chi paga i costi di questa crisi voluta dalla grande finanza, dalle banche? Sempre e solo gli stessi: i lavoratori. Famiglie che faticano ad arrivare non alla fine del mese ma alla seconda settimana. Per questo è necessario che il sindaco, i sindaci, la provincia e tutti gli organismi preposti devono intervenire prontamente alla soluzione dei problemi.
Più in generale si tratta poi di agire sulle cause che generano il problema: quindi serve ripensare gli orari della città, negli orari di aperture degli spazi commerciali e degli uffici pubblici così come nella eliminazione degli spostamenti inutili, nella riorganizzazione del lavoro e dei servizi pubblici, nella allocazione di servizi di prossimità o di quartiere anche direttamente gestiti dalla amministrazione.
Per quanto riguarda infine la mobilità delle merci è indispensabile proteggere dallo smantellamento le aree ferroviarie degli ex smistamenti, in modo da salvaguardare la possibilità di tracciare una circle-line su ferro, connessa a poli logistici intermodali esterni alla città, che sarà utilizzata sia per il trasporto delle persone (tipo passante ferroviario con opportune connessioni alle reti MM e di superficie) che per la movimentazione delle merci, riducendo così al minimo l’utilizzo di camion e furgoni.
Fabrizio Montuori Candidato sindaco PCL Milano
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