Il Comune di Cernusco ha aderito alla giornata di protesta nazionale “Porte chiuse, luci accese sulla cultura”, organizzata per il 12 novembre da Federculture e ANCI per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulle pesanti ricadute dei tagli governativi al sistema culturale. L'iniziativa è sostenuta anche dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) e dall’Associazione Italiana Biblioteche (AIB).
Nella foto alcuni degli assessori del nostro sistema bibliotecario: Salzarulo per Cologno Monzese, Mariani per Cernusco, Recalcati per Brugherio, Molteni per Carugate, Gornati per Vimodrone, oltre al direttore della biblioteca centrosistema (Cologno) con il nastrino a lutto e il volantino della mobilitazione.
Per tutta la giornata gli operatori della cultura e della biblioteca di Cernusco indosseranno infatti un nastrino nero e distribuiranno al pubblico il volantino redatto dagli organizzatori per l’occasione. “Le risorse stanziate per la cultura dal Governo italiano sono irrisorie, in considerazione dell’ampiezza e complessità del nostro patrimonio e delle esigenze per la sua conservazione, valorizzazione e promozione”, si legge nel volantino di Federculture e ANCI - “Con investimenti di tale esiguità è impensabile non solo lo sviluppo, ma anche la sopravvivenza stessa del settore culturale, che pure ha enormi potenzialità.”
Secondo i dati riportati, in Italia ci sono oltre 900mila imprese operanti in attività legate al settore della cultura e anche nel 2009, nel pieno della crisi economica, la spesa delle famiglie italiane per la cultura ha rappresentato il 7% della spesa complessiva.
Sempre secondo i dati pubblicati dagli organizzatori, nel prossimo anno il budget del Ministero per i Beni e le Attività Culturali crollerà a 1,5 miliardi di euro: solo lo 0,21% del bilancio statale: “Lo Stato spende 21 centesimi in cultura ogni 100 euro che, parametrati alla popolazione italiana, equivalgono ad una spesa pro capite di 25 euro, laddove la Francia, ad esempio, ne spende 46”.
“Una politica superficiale e miope sta colpendo nel profondo il diritto dei cittadini alla cultura, l’accesso alla conoscenza e alla fruizione del nostro immenso patrimonio collettivo, che è alimento essenziale per il benessere e la crescita”.
La mobilitazione nazionale coinvolge musei, biblioteche, siti archeologici, strutture culturali e dello spettacolo, parchi e riserve naturali, che in molti casi osserveranno un giorno di chiusura.
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