Togliersi una volta per tutte dalla vista l’ecomostro della Melghera. Questa la speranza che si portano appresso da più di vent’anni i residenti cernuschesi del quartiere Molinetto. Che, dai tempi dei Mondiali di Calcio di Italia '90, convivono con la quotidiana e grigia presenza del mastodontico albergo abbandonato e, ormai, sempre più fatiscente. Una colata di cemento da più di 100mila metri cubi di volumetria che la proprietà, con sede in Pakistan, non ha mai portato a termine, lasciandolo in sospeso per due decenni.
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Con la recente approvazione del Piano di governo del territorio, però, qualcosa si sta per muovere e di qui ai prossimi due anni potrebbero riaprire i cantieri per la sua riqualificazione.
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«Riuscire a sottoscrivere una convenzione su questi accordi», spiega il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Giordano Marchetti «sarebbe un risultato estremamente soddisfacente. Quando siamo arrivati al governo della città (nel 2007, ndr) la proposta messa sul piatto dalla proprietà chiedeva la totale riconversione in residenziale, con un megapiano da 450 appartamenti che abbiamo subito cassato. Quindi ci siamo fatti avanti noi, chiedendo la demolizione di 15mila mentri cubi di edificato in cambio dell’ok a costruire case per 25mila metri cubi. Con le osservazioni al Pgt è arrivata la loro controproposta, su cui speriamo di poter trovare la quadra: loro aumenteranno a 30mila metri cubi la parte da abbattere e il Comune concederà un piccolo aumento di volumetria residenziale portandola a 30-33mila metri cubi. Il resto rimarrà terziario». Marchetti è fiducioso di poter chiudere la partita.
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